Salute e lavoro: se il capo è cattivo, il cuore ne soffre
Chi di noi può dire di avere un capo comprensivo, buono e simpatico? Quasi certamente nessuno perchè i capi sono – per definizione – rompiscatole, disumani e antipatici. Se, però, il nostro capo supera la media ed è anche egoista e incompetente, allora dobbiamo preoccuparci perchè ne và della nostra salute. Secondo uno studio svedese […]
Chi di noi può dire di avere un capo comprensivo, buono e simpatico? Quasi certamente nessuno perchè i capi sono – per definizione – rompiscatole, disumani e antipatici. Se, però, il nostro capo supera la media ed è anche egoista e incompetente, allora dobbiamo preoccuparci perchè ne và della nostra salute.
Secondo uno studio svedese condotto su tremila impiegati, pubblicato sulla rivista “Occupational and environmental medicine”, un boss che fa stare male sul posto di lavoro, non solo rende più stressati i suoi impiegati, ma aumenta anche il loro rischio di infarto con punte che vanno dal 25 al 64%.
Secondo gli esperti, sentirsi sottovalutati e non supportati al lavoro, è fonte di stress e favorisce comportamenti poco salutari, come fumo, dieta scorretta, consumo di alcol e poco esercizio fisico.
Un quadro che porta dritto al rischio di attacchi cardiaci e ipertensione. I ricercatori svedesi, infatti, hanno appurato che i lavoratori che considerano i propri manager i meno competenti hanno un rischio di gravi attacchi cardiaci più alto del 25%. Percentuale che sale al 64% se si lavora a lungo per lo stesso datore di lavoro, dai quattro anni in su.
Vi siete preoccupati abbastanza per oggi? Però, se state leggendo questo post e siete al lavoro, vuol dire che un po’ di pausa ce l’avete e questo fa senz’altro bene alla salute.