La sindrome da rientro sempre più diffusa
Qualcuno deve ancora andare in vacanza, ma chi c’è già stato ed è rientrato soffre in molti casi di sindrome da rientro. Nessuna novità, direte voi, se non fosse che ogni anno chi si rivolge al medico per curare stati d’ansia derivati dallo stress del rientro dalle ferie e dalla ripresa della routine quotidiana cresce […]
Qualcuno deve ancora andare in vacanza, ma chi c’è già stato ed è rientrato soffre in molti casi di sindrome da rientro. Nessuna novità, direte voi, se non fosse che ogni anno chi si rivolge al medico per curare stati d’ansia derivati dallo stress del rientro dalle ferie e dalla ripresa della routine quotidiana cresce esponenzialmente.
Lo afferma una ricerca del CEETA (Centro de Estudios Especializados en Trastornos de Ansiedad de Argentina) che consiglia di introdurre alcune abitudini tipiche del periodo delle vacanze anche nella vita quotidiana, che sia un ritaglio di tempo da dedicare a se stessi o il tipo di alimentazione vacanziera introdotta sulla tavola di tutti i giorni.
Al contrario, mantenere abitudini quotidiane anche in vacanza può evitare lo stacco netto dal periodo d’ozio al periodo di ritorno all’attività lavorativa. Certo non lavorare anche in vacanza, ma evitare di perdere del tutto il contatto con la propria vita consueta aiuta a passare più dolcemente dalle ferie… ai feriali. E magari chi può si conceda qualche giorno di vacanza anche durante l’anno.
Via | Infobae.com
Foto | Flickr