Bioenergetic landscapes: costruire il giardino del benessere
Si chiama Bioenergetic Landscapes ed è una tecnica a metà tra l’architettura e il giardinaggio con qualche elemento di spiritualità orientale che si propone di costruire parchi e giardini secondo una tecnica che sfrutta le proprietà delle piante e la loro disposizione nello spazio. Poiché ogni essere vivente interagisce con l’ambiente che gli sta intorno, […]
Si chiama Bioenergetic Landscapes ed è una tecnica a metà tra l’architettura e il giardinaggio con qualche elemento di spiritualità orientale che si propone di costruire parchi e giardini secondo una tecnica che sfrutta le proprietà delle piante e la loro disposizione nello spazio. Poiché ogni essere vivente interagisce con l’ambiente che gli sta intorno, si cerca di ottimizzarne il rapporto intervenendo direttamente, a priori.
Ideata dall’ecodesigner Marco Nieri in collaborazione con Istituto di ricerche sulla biosfera “Archibo Biologica” di Anversa e attraverso l’uso di apparecchiature elettroniche che somigliano molto ai bastoni da rabdomante dell’antichità, la metodologia si avvale di conoscenze molto antiche quali il Qi Gong orientale, basato proprio sul rapporto energetico tra uomo e natura.
Il risultato: ad un sopralluogo preliminare sugli spazi che ospiteranno il giardino energetico, segue la costruzione vera e propria del parco valutando le correnti elettromagnetiche emesse dalle diverse piante e dunque la loro disposizione nello spazio in relazione alla fruizione dell’uomo. Sembra complicato… dopotutto io preferisco una bella passeggiata in un bosco cresciuto secondo natura piuttosto che in un giardino tanto artificioso.