Coronavirus in Belgio: la situazione è grave
In Belgio la situazione dell'epidemia da Coronavirus è sempre più grave: queste le parole del premier belga.
Il Coronavirus in Belgio preoccupa sempre di più. A dirlo è il premier belga Alexander De Croo. Vista la situazione potrebbero scattare nuove restrizioni e saranno imposte nuove limitazioni nel paese europeo, soprattutto per quello che riguarda i raggruppamenti di persone sia al chiuso sia all’aperto.
La situazione nel nostro Paese è grave e preoccupante: i casi di Coronavirus aumentano, il numero delle ospedalizzazioni cresce e il numero dei decessi pure.
Queste le parole di Alexander De Croo, che poi aggiunge che “in alcuni ospedali la situazione è veramente critica. Bisogna bloccare la diffusione del virus“. Secondo gli ultimi dati disponibili le persone ricoverate in ospedale sono poco meno di 800. Circa 160 sono ricoverati in terapia intensiva, mentre una settantina rimangono attaccate ai ventilatori per poter respirare. L’indice di contagio si attesta intorno a 1.07.
In Belgio sono state superate le 10mila vittime. Mentre i contagiati da inizio pandemia sono più di 124mila (il numero include i casi attivi confermati e anche i pazienti che sono guariti o sono deceduti a causa del virus). Secondo quanto riportato dalla Johns Hopkins University, il Belgio, con i suoi 11,5 milioni di abitanti, è il terzo paese al mondo per tasso di mortalità. 3.3 milioni i test eseguiti dallo scoppio dell’emergenza sanitaria.
Dal 15 settembre in Belgio è stato attivato uno strumento di sorveglianza, che monitora la circolazione del virus attraverso analisi sui campioni di acque reflue. Così da creare una mappatura della circolazione del Coronavirus con giorni di anticipo rispetto allo screening eseguito sui campioni umani, come spiegato dall’istituto di sanità pubblica belga.
Questo è un sistema di allarme che supporta una politica sanitaria proattiva. La sorveglianza delle malattie infettive dalle acque reflue non è una novità.