Coronavirus, Guido Marinoni: a Bergamo il D-Day, 6mila vittime
6mila morti a Bergamo. Il D-Day del Coronavirus, come ha sottolineato Guido Marinoni.
Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, all’Adnkronos Salute chiede maggiore attenzione. Per non dimenticare cosa è stata in città e in provincia la prima ondata di Coronavirus. E per farlo paragona l’emergenza sanitaria allo sbarco in Normandia, sottolineando a Bergamo c’è stato il D-Day della pandemia in Italia. E che le vittime sono state molte di più di quello storico avvenimento scritto nei libri di scuola.
Sa in quanti hanno perso la vita nel D-Day, il giorno dello sbarco in Normandia? Sono morti 2.500 soldati, mentre qui nella bergamasca le vittime di Covid-19 sono state 6mila, con 30 decessi fra i medici e 6 tra i dottori di famiglia.
L’esperto sottolinea che questa strage potrebbe ripetersi e non solo a Bergamo, ma anche in altre città. Chi non ha vissuto quello che hanno vissuto nella provincia lombarda stenta a credere e Guido Marino lancia un appello soprattutto agli insegnanti e al personale scolastico ancora restio a sottoporsi al test sierologico in vista della riapertura delle scuole in Italia.
Forse chi non ha vissuto qui non si rende conto di quello che è successo, forse lo sente come una cosa che ha riguardato altri, ma sarebbe proprio il caso di faglielo capire. Ed è importante che tutti ci credano e se ne ricordino
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Guido Marinoni lancia un appello in tutta Italia per la campagna di screening dedicata al personale scolastico:
Da noi per il sierologico gli insegnanti si sono presentati in tantissimi. Probabilmente in tanti lo hanno già fatto ma lo rifanno, proprio perché l’epidemia qui ha colpito duro e molti sono stati toccati anche negli affetti familiari. Qui non c’è una famiglia che non abbia avuto un parente o un amico morto. Bisogna crederci, non dobbiamo dimenticare.
Foto di peter-gamal da Pixabay
Via | Adnkronos