Coronavirus, Alberto Mantovani: nessuna evidenza che sia più gentile
Alberto Mantovani di Humanits sottolinea che non ci sono evidenze che il Coronavirs sia diventato più gentile.
Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas, in occasione dell’incontro “Il caffè del mercoledì della Fondazione Einaudi”, sui canali social dell’ente, smorza gli entusiasmi. Al momento non esiste alcuna evidenza sul fatto che il Coronavirus stia diventando più gentile.
Quando dico non c’è nessuna evidenza dico che non c’è nessuna evidenza che sia stata messa a disposizione della comunità scientifica, attraverso le riviste scientifiche o in ‘open access’ come facciamo adesso per accelerare la condivisione dei dati.
L’esperto ci tiene a precisare un errore di valutazione comune che può spingere a credere che l’emergenza sia finita.
Una cosa è un virus che abbia avuto delle mutazioni e diventa più gentile nei nostri confronti. Tutti lo vorremmo, ma non è successo. Altra cosa è la malattia. Come Humanitas abbiamo trattato 2.300 pazienti, abbiamo avuto 115 unità di cure intensive piene, abbiamo usato 600 letti. Ora, l’ultima volta che ho controllato nel mio ospedale c’era un paziente in unità di cura intensiva, due malati e tre sospetti. La malattia si è attenuata, per diversi motivi. Il primo è che si ammalano i più giovani, il secondo è che, come infezione respiratoria, d’estate migliora.
L’esperto di Humanitas rivolge un appello soprattutto ai giovani, per comportarsi in modo responsabile e proteggere i più deboli. L’immunologo sostiene che abbiamo attraversato un grande incendio e ora dobbiamo tenere sotto controllo i fuochi che si riaccendono in giro per l’Italia.
È la nostra sfida di ora ma, soprattutto per l’autunno-inverno: controllare i nuovi focolai di coronavirus. Tutto questo lo dobbiamo fare a livello personale, a livello di singole istituzioni e di Paese. (…) Dobbiamo prepararci a spegnere i fuochi appena si riaccendono.
Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay
Via | Adnkronos