Coronavirus, che fine ha fatto l’app Immuni?
Che fine ha fatto l'app Immuni che avremmo dovuto usare nella Fase 2? Potrebbe essere pronta a breve.
L’app Immuni per tracciare i possibili contatti di un paziente risultato positivi al nuovo Coronavirus doveva aiutare a limitare i contagi e ad individuare focolai tempestivamente. Soprattutto durante la Fase 2, nel post lockdown. La seconda fase dell’emergenza è iniziata ormai da diversi giorni, che fine ha fatto l’app Immuni?
Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24, assicura che gli esperti e i produttori dell’applicazione sono ancora al lavoro, ma con tutta probabilità sarà disponibile per il download a partire dai primi di giugno, quindi dovremo ancora aspettare almeno 15 giorni.
L’app immuni rientra in una riorganizzazione della medicina territoriale e della medicina preventiva è un tracing importantissimo e quando sarà attivo darà ulteriori informazioni su tracciamento e diffusione della malattia.
Negli altri paesi dove si pensa di utilizzare una soluzione analoga, la situazione è più o meno la stessa e i ritardi i medesimi. In Germania, ad esempio, si è detto che potrebbe essere disponibile a partire dalla metà del mese di giugno, quindi in Fase 2 più che avanzata, visto e considerando che in molti casi il paese europeo ha riaperto prima di noi.
Ma mentre noi siamo in attesa di poter scaricare un’applicazione molto contestata (diversi esperti ritengono che senza tamponi ed esami veloci e sicuri l’applicazione possa servire ben a poco), ecco che da poche ore su GitHub in un archivio pubblico è disponibile il codice sorgente dell’app stessa. Così, per la massima trasparenza, sarà visionabile da tutti e si potranno apportare modifiche con suggerimenti, contributi e anche critiche.
L’applicazione è stata realizzata dall’azienda milanese Bending Spoons e il software è open source, come sempre assicurato dalla ministra Paola Pisano.
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