Coronavirus, indicazioni per aziende e dipendenti per prevenire il contagio
Quali sono le indicazioni per aziende e dipendenti per prevenire il contagio del Coronavirus?
Aggiornamenti in tempo reale sull’epidemia di Coronavirus in Italia.
Coronavirus, come prevenire il contagio al lavoro? Sono state stilate delle indicazioni per aziende e dipendenti per poter cercare di fermare i contagi della malattia infettiva Coronavirus (“COVID-19”) presente sul territorio nazionale. In molti si chiedono cosa possono fare per tutelare la salute sul luogo di lavoro. LabLaw ha deciso quindi di mettere a punto una serie di consigli da seguire.
Il vademecum che è emerso, però, potrebbe subire aggiornamenti, dal momento che l’emergenza è in rapida evoluzione. Le indicazioni per prevenire il contagio da Coronavirus potrebbero essere oggetto di aggiornamento in base all’andamento dell’infezione, alle nuove conoscenze scientifiche e a quanto verrà stabilito su base nazionale e internazionale.
Cosa fare sui luoghi di lavoro
Il datore di lavoro ai sensi dell’art. 2087 c.c. ha il dovere di garantire le misure di sicurezza per assicurare integrità fisica e personalità morale dei dipendenti. Mentre ai sensi del d.lgs. n. 81/2008 ha la responsabilità di tutelare i lavoratori dall’esposizione a rischio biologico. Sarebbe opportuno aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) per la presenza di questo nuovo rischio biologico e fornire il personale di dispositivi di protezione individuali diretti ad assicurare la salubrità degli ambienti di lavoro (erogatori di gel antibatterici, guanti o mascherine protettive).
Secondo quanto indicato dalla circolare del Ministero della Salute il 3 febbraio 2020 il datore deve invitare i dipendenti a seguire le più comuni misure preventive per evitare la diffusione delle malattie trasmesse per via respiratoria come lavarsi spesso le mani, fare attenzione all’igiene delle superfici, evitare contatti stretti con persone che hanno i sintomi simil-influenzali.
Cosa fare se si viene a contatto con un caso sospetto
Il datore di lavoro deve segnalare immediatamente il caso ai servizi sanitari. In attesa dell’arrivo dei sanitari bisogna evitare contatti ravvicinati con la persone, fornirla di maschera di tipo chirurgico se disponibile, lavarsi le mani, fare attenzione alle superfici del corpo venute a contatto con i fluidi del malato, far eliminare dal paziente i fazzoletti usati in un sacchetto impermeabile, da smaltire poi con i materiali infetti usati dal personale di soccorso.
Sospensione dal lavoro per i casi sospetti
In base alla circolare del Ministero della Salute il 21 febbraio 2020 è resa obbligatoria la sospensione dal lavoro per i lavoratori che hanno avuto contatti stretti con i casi confermati e per i lavoratori che negli ultimi 14 giorni sono tornate in Italia dalle aree della Repubblica Popolare Cinese interessate dall’epidemia.
Secondo l’ordinanza del Ministro della Salute adottata di intesa con il Presidente della Regione Lombardia il 21 febbraio 2020, così come dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di data 23 febbraio 2020, è obbligatoria la sospensione dal lavoro per tutti i lavori residenti o domiciliati nei Comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini, Vo’ Euganeo, anche se le attività si svolgono fuori dal comune o dall’area interessata. Prevista la sospensione delle attività lavorative per le imprese, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità, ivi compresa l’attività veterinaria, o quelle che si possono svolgere in telelavoro.
Le persone interessate dal provvedimento possono chiedere di poter lavorare da remoto con smart working e telelavoro. Alternativa da valutare anche in caso di dipendenti con particolari condizioni di salute (come le lavoratrici in gravidanza).
Annullate le trasferte o il transito nelle zone a rischio
Il datore di lavoro deve valutare ogni rischio, adottando misure di sicurezza adatte.
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