Psicologia: studiare medicina rende meno empatici?
Frequentare la facoltà di medicina potrebbe rendere gli studenti meno empatici? Ecco cosa emerge da un nuovo studio.
Alla base di un buon rapporto fra medico e paziente vi è senza dubbio la capacità, da parte del dottore, di far comprendere a chi ha di fronte che riesce a comprendere il suo dolore e che farà il possibile per aiutarlo.
L’empatia rappresenta una caratteristica che non dovrebbe mai mancare in questa particolare relazione, ma un nuovo studio solleva alcune domande in merito al livello di empatia che vi è fra gli studenti di medicina.
Il nuovo studio, condotto dai membri della Thomas Jefferson University, ha infatti scoperto che gli studenti perderebbero la loro empatia man mano che vanno avanti negli studi della scuola di medicina. Per giungere a questa conclusione, gli esperti hanno seguito un campione di 10.751 studenti iscritti nelle scuole di medicina.
I partecipanti hanno completato un sondaggio on line alla fine dell’anno accademico 2017-2018, e gli autori hanno scoperto che i loro livelli di empatia sarebbero scesi man mano che gli studi di medicina andavano avanti, fino a raggiungere livelli più bassi nella fase clinica, ovvero quando ve ne sarebbe un maggiore bisogno.
Man mano che gli studenti avanzano nella scuola di medicina, ci si aspetta un aumento dell’empatia nell’impegno e nella cura dei pazienti. Apparentemente, non è così
spiegano infatti gli autori dello studio, aggiungendo che di certo è una responsabilità importante della facoltà di medicina quella di riuscire a formare medici esperti e tecnicamente competenti, ma non solo:
Bisognerebbe formare medici che possono stabilire relazioni migliori con i pazienti, non solo dottori capaci di superare un esame per ottenere la licenza e praticare la medicina.
via | Eurekalert
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