Demenza: un aiuto dagli antibiotici?
Una classe di antibiotici potrebbe aiutare a combattere la demenza frontotemporale? Ecco cosa rivela un nuovo studio.
Una classe di antibiotici potrebbe rivelarsi efficace per combattere la demenza frontotemporale. A suggerirlo è un nuovo studio pubblicato sulle pagine della rivista Human Molecular Genetics, i cui autori spiegano che la demenza frontotemporale è la seconda forma di demenza più comune (dopo l’Alzheimer) e il tipo di demenza ad esordio precoce più frequente.
Generalmente i sintomi di questa forma di demenza si manifestano tra i 40 e i 65 anni di età, e consistono in dei cambiamenti nel comportamento, difficoltà a parlare e a scrivere e problemi di memoria.
La demenza prefrontale colpisce i lobi frontali e temporali del cervello, e in un sottogruppo di pazienti è collegata a una specifica mutazione genetica che impedisce alle cellule cerebrali di produrre una proteina chiamata progranulina.
Ebbene, gli autori dello studio hanno recentemente scoperto che l’aggiunta di antibiotici aminoglicosidici alle cellule neuronali con questa mutazione porta alla produzione della proteina progranulina, saltando quindi la mutazione.
Le cellule cerebrali di questi pazienti hanno una mutazione che impedisce la produzione di progranulina. Il team ha scoperto che aggiungendo una piccola molecola antibiotica alle cellule, si potrebbe “ingannare” questo meccanismo cellulare.
Gli autori spiegano che questa è solo la fase iniziale dello studio, ma i dati ottenuti forniscono già un’importante prova del fatto che questi antibiotici aminoglicosidici o i loro derivati possono rappresentare una valida strada terapeutica per il trattamento della demenza frontotemporale.
via | ScienceDaily
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