Depressione e social media: esiste un legame?
Esiste un legame fra tempo trascorso incollati allo schermo e il rischio di depressione. La conferma arriva da un nuovo studio.
Un nuovo studio condotto in Cina e pubblicato sulla rivista Heliyon rivela che esiste un legame fra il tempo che gli adolescenti trascorrono incollati allo schermo e il rischio di depressione. Gli autori dello studio spiegano che i media digitali, rispetto a quelli più tradizionali (come la televisione), hanno cambiato profondamente la vita del cittadino medio cinese.
Ora è possibile fare acquisti, navigare, consultare le informazioni, usufruire di vari media di intrattenimento e comunicare in un modo senza precedenti, e gli adolescenti trascorrono sempre più tempo utilizzando i media digitali.
Tuttavia, proprio l’eccessivo utilizzo di questi media digitali può avere esiti dannosi, come la tendenza a distrarsi al lavoro o a scuola, la diffusione di false informazioni sulle persone, il bullismo online e la riduzione delle interazioni sociali faccia a faccia, che possono portare a soffrire di problemi come depressione, ansia e a un maggior rischio di suicidio.
Per esaminare la questione, gli autori hanno analizzato un campione di più di 16.000 adolescenti cinesi dai 12 ai 18 anni, ed hanno scoperto che un maggior tempo dedicato ai digital media è collegato alla depressione tra gli adolescenti cinesi.
Lo studio ha anche dimostrato che i media digitali hanno un maggiore impatto sulla depressione tra le ragazze, mentre trascorrere meno tempo incollati allo schermo sarebbe collegato a una riduzione del rischio di soffrire di tale disturbo psicologico.
Il nostro studio può essere utile per avvertire gli adolescenti cinesi della necessità di ridurre il tempo che dedicano ai media digitali e per consigliare loro di dedicare più tempo ad attività che non siano condotte sullo schermo, come attività all’aperto e una comunicazione faccia a faccia. Speriamo che questi risultati possano contribuire a ridurre i sintomi depressivi tra gli adolescenti cinesi.
via | Eurekalert
Foto da Pixabay