Cefalea, riconosciuta dalla Camera come malattia sociale
È stata riconosciuta come malattia sociale e dunque patologia che compromette lo svolgere del lavoro e l’accudimento della famiglia, la cefalea primaria cronica.
La cefalea primaria cronica è una malattia sociale. Lo ha stabilito la Camera, approvando il testo con 451 voti a favore ed un solo astenuto, ora si passa al Senato. Il provvedimento dispone l’accertamento della malattia, da almeno un anno, che ne attesti l’effetto invalidante tale da limitare, o compromettere gravemente, la capacità di far fronte agli impegni di famiglia e di lavoro.
Quali sono forme le riconosciute? L’emicrania cronica e ad alta frequenza; la cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici; la cefalea a grappolo cronica; l’
emicrania parossistica cronica
; la cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione; l’emicrania continua.
Il ministro della Salute dovrà emanare un decreto con i progetti per sperimentare modelli innovativi di presa in carico delle persone affette da queste forme di cefalea. Giuditta Pini, deputata del Pd ha commentato:
“Non parliamo di un semplice mal di testa, ma di una malattia invalidante – all’ottavo posto nel mondo secondo l’OMS – che colpisce soprattutto le donne e che, in Italia, non aveva nessuna normativa di riferimento. Nel nostro paese la cefalea primarie cronica non è ancora nell’elenco nosologico delle malattie”.