Allattamento sul posto di lavoro: ancora troppe barriere per le donne
Ci sono ancora molti ostacoli da superare per le donne che vogliono allattare al seno sul posto di lavoro. Ecco cosa emerge da un nuovo studio.
L’allattamento al seno sul posto di lavoro non è ancora agevolato come dovrebbe essere. A renderlo noto è un nuovo studio condotto dai membri dell’Università della Georgia, i quali spiegano che, nonostante i passi in avanti fatti per sostenere l’allattamento al seno per le dipendenti, c’è ancora molta strada da fare. Lo studio ha anche rivelato l’esistenza di alcune lacune che riguardano la qualità e l’accessibilità delle risorse per l’allattamento al seno per le madri che lavorano.
Sappiamo che l’allattamento al seno offre benefici sia per la madre che per il bambino, e sappiamo che tornare al lavoro è una sfida significativa per la prosecuzione dell’allattamento al seno.
Gli autori dello studio hanno dunque intervistato un campione di impiegate che hanno svolto diversi lavori, ponendo loro delle domande in merito al loro accesso alle risorse per l’allattamento al seno (come stanze private, tiralatte e consulenze per l’allattamento) e in merito alle loro esperienze bel combinare allattamento e lavoro.
Ebbene, gli autori dello studio hanno scoperto che la maggior parte delle intervistate (circa l’80%), aveva uno spazio privato al lavoro per allattare al seno, e circa due terzi delle donne hanno riferito di avere a disposizione delle pause per allattare. Tuttavia, l’accesso ad altre risorse (come consulenti per l’allattamento o tiralatte) era meno comune, e si è registrata una generale mancanza di comunicazione sulle risorse a disposizione delle dipendenti.
La cura e il supporto per i dipendenti dovrebbero estendersi al supporto per l’allattamento. Sento che questa è un’occasione persa perché è una parte cruciale dell’equilibrio tra lavoro e vita privata, specialmente per le neomamme. Molte donne che hanno bambini piccoli sono nella forza lavoro, e dovremmo essere in grado di semplificare la combinazione di queste due cose. Non dovrebbe essere una scelta dell’uno o dell’altro.
via | ScienceDaily
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