Eutanasia Legale: manifestazione a Montecitorio il 28 marzo 2019
È in programma una manifestazione a Montecitorio per chiedere un'accelerazione delle discussioni sulla proposta di legge Eutanasia Legale. Ecco tutti i dettagli.
Il 28 Marzo 2019, di fronte a Montecitorio, si terrà una manifestazione organizzata dall’Associazione Luca Coscioni, per chiedere un sollecito della discussione della proposta di legge Eutanasia Legale. La manifestazione fa seguito alla raccolta di firme avvenuta nell’ultimo weekend nell’ambito della manifestazione “Con te per l’Eutanasia Legale“, tenutasi il 23 e 24 marzo, e che ha fatto guadagnare il sostegno di 7500 persone, che si aggiungono alle 130.000 firme già raccolte dal 2015 e depositate in Parlamento.
Tutto ciò, in vista del 24 settembre 2019, data in cui scadrà il termine che la Corte Costituzionale ha dato al Parlamento per estendere le tutele costituzionali anche alle libertà fondamentali delle persone che chiedono di essere aiutate a porre fine alla propria vita, qualora dovessero essere affette da una condizione di sofferenza insopportabile, a causa di una malattia irreversibile.
Da due mesi la proposta di legge in merito all’eutanasia è nell’agenda dei lavori delle Commissioni Giustizia e Affari Sociali, ma fino ad ora sarebbe stata discussa solamente per tre ore. A sostenere la campagna di sensibilizzazione organizzata dall’Associazione Luca Coscioni sono anche UAAR, Radicali Italiani, Chiesa Pastafariana e i gruppi locali di Più Europa.
Durante i giorni di incontri e dibattiti, è stato anche inviato un messaggio al Parlamento, con il quale si chiede ai membri di aderire all’intergruppo parlamentare sul fine vita. Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, spiega inoltre che:
Metà del tempo indicato dalla Consulta al Parlamento per garantire libertà fondamentali alla fine della vita è ormai trascorso ma la Camera dei Deputati è ancora nella fase delle audizioni. Di questo passo, la scadenza del 24 settembre indicata dalla Corte costituzionale sarà mancata. In quella data, i giudici costituzionali potranno comunque decidere su quella che il loro Presidente Giorgio Lattanzi ha definito “incostituzionalità prospettata”. Ma sarebbe un’occasione persa da parte del Parlamento per esercitare la propria funzione legislativa, a 5 anni e mezzo dalla presentazione della legge di iniziativa popolare sottoscritta da ormai oltre 140.000 persone.
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