M-Team, la campagna contro la meningite per la salute dei nostri bambini
Quattro donne, quattro mamme si sono unite per creare l’M-Team, una realtà che divulga informazione per prevenire la meningite e proteggere la salute dei bambini.
Molto spesso si vive con la sensazione che le brutte notizie siano solo figlie dei telegiornali, che fossimo intoccabili. E allora guardiamo con superiorità e distacco tutti quei privilegi che ci appartengono e che hanno reso la nostra qualità di vita notevolmente migliore. I vaccini sono tra questi. Un gruppo affiatato di donne e di mamme ha scelto di unirsi e di dare vita l’ M-Team: Amelia Vitiello, presidente del Comitato Nazionale Liberi dalla Meningite, la campionessa olimpica, Tania Cagnotto, la food blogger Sonia Peronaci e la dottoressa Elena Bozzola, pediatra infettivologa dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma si unite in prima linea contro la meningite per la salute dei bambini.
Per combattere questa terribile malattia hanno bisogno, però, che i genitori e le persone in generale sappiano quanto sia pericolosa e soprattutto che esiste un mezzo per fermarla: il vaccino. Insieme stanno promuovendo percorso informativo sulla prevenzione della malattia, ma anche sulla sana alimentazione e sulla corretta attività fisica dei più piccoli, contro due grandi problemi della pediatria contemporanea: la sedentarietà e l’obesità infantile. L’obiettivo finale: migliorare la salute dei bambini a 360 gradi.
Amelia Vitiello, 11 anni fa, ha perso la sua prima figlia per una meningite da meningococco B e da allora si batte contro questa malattia subdola.
“Mi interessa divulgare un messaggio positivo per la salute dei bambini. Non bisogna solo vaccinare, ma fare attenzione allo sport e all’alimentazione per tutelare il benessere fisico dei piccoli. E bisogna sempre rivolgersi ai medici”.
ha spiegato la presidente Vitiello durante la presentazione della campagna al Sonia Factory.
“Nel 2007 ho perso la mia bimba di 18 mesi per una meningite fulminante. E’ partita come un’influenza, aveva la febbre. Ho scoperto solo dopo che quelli erano i sintomi della meningite. All’inizio non capivo il grigiore, il fastidio alla luce: una volta in ospedale era troppo tardi. Trovo la forza di raccontare questa storia non per terrorizzare gli altri genitori, ma perché con un vaccino si può evitare. All’epoca non esisteva; non posso accettare che oggi mi si venga dire no ai vaccini”.
Per maggiori informazioni sulla campagna e le iniziative consultare il sito www.m-team.it o sui social network #mteam19