Avere una buona cultura non tiene alla larga il rischio di demenza
Avere una maggiore educazione e una migliore cultura non tiene alla larga il rischio di demenza. Lo conferma un nuovo studio.
In passato, alcune ricerche hanno suggerito che avere un più alto livello di istruzione può proteggere il cervello dal rischio di sviluppare la demenza, fornendo una sorta di “riserva cognitiva” che tiene alla larga la malattia. Questi risultati però sono in contrasto con quelli emersi da un nuovo studio, dal quale è risultato che l’educazione non ha un ruolo determinante su fattori come il momento di insorgenza della malattia o quanto velocemente progredisce.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Neurology, ed i suoi punti di forza includono il fatto che si basa su più partecipanti, i quali sono stati osservati per un periodo di tempo più lungo rispetto alle analisi precedenti.
Questi risultati non mostrano l’esistenza di una relazione tra un livello più alto di istruzione e un più lento tasso di declino delle abilità di pensiero e memoria, o un esordio più tardivo del declino accelerato che si verifica quando si sviluppa la demenza.
Per il loro studio, gli esperti hanno arruolato un campione di 2.899 partecipanti con un’età media di 78 anni e circa 16,3 anni di istruzione. I partecipanti sono stati seguiti per una media di otto anni, durante i quali 696 persone hanno sviluppato demenza. I ricercatori hanno diviso i partecipanti in tre gruppi per livello di istruzione: 12 anni o meno, da 13 a 16 anni e dai 17 anni o più di istruzione.
Esaminando i dati, gli esperti hanno scoperto che esiste un’associazione tra avere una più alta istruzione e avere migliori capacità di pensiero e memoria all’inizio dello studio, ma non esiste invece alcuna associazione tra istruzione di livello superiore e un declino cognitivo più lento.
Ovviamente, anche se il declino cognitivo procede alla stessa velocità – sottolineano gli esperti – è meglio iniziare con un livello superiore di cognizione.
via | Eurekalert
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