Coxartrosi bilaterale dell’anca: come si cura e a quali sintomi fare attenzione
La coxartrosi bilaterale dell'anca è un problema che non va sottovalutato, ma che anzi esige cure e attenzioni particolari per non degenerare
Si chiama coxartrosi bilaterale dell’anca e, sebbene il nome sia complesso, fa riferimento ad una condizione medica piuttosto comune, soprattutto dopo una certa età e in soggetti particolarmente predisposti. Si tratta infatti di un’artrosi che colpisce entrambe le articolazioni delle anche, provocando dolore, difficoltà a muoversi e anche zoppia.
Come detto, l’età rappresenta una delle cause primarie del problema, in quanto col passare degli anni le ossa e le cartilagini vanno incontro ad una fisiologica degenerazione. Ma questo problema può colpire anche chi è sotto gli anta, soprattutto se ha problemi di obesità, una condizione che mette necessariamente sotto stress la struttura ossea e le cartilagini.
Quando queste infatti si deteriorano, viene a mancare una sorta di cuscinetto che mette in contatto le ossa dell’anca, ma ne impedisce anche lo sfregamento. Chi soffre di coxartrosi sperimenta quindi un doloroso attrito che, se non trattato correttamente, può far peggiorare il problema e i sintomi.
Parlando proprio di questi ultimi, la sintomatologia della coxartrosi bilaterale (si può verificare anche ad una sola anca, ma più frequentemente le colpisce entrambe) è piuttosto specifica, in quanto il dolore nelle sedi dell’anca è il primo campanello di allarme che qualcosa non va come dovrebbe. In generale si deve fare attenzione a questi sintomi:
- Dolore a livello delle anche e nelle sedi vicine, con peggioramento dopo movimento intenso o attività fisica che coinvolge le gambe
- Gonfiore in prossimità delle articolazioni delle anche
- Rumore a livello delle anche quando ci si muove
- Difficoltà a deambulare e rigidità ad altezza dei fianchi
- Zoppia
La coxartrosi bilaterale dell’anca si cura innanzi tutto evitando l’attività fisica e quei movimenti che possono peggiorare la condizione, stimolando l’attrito delle ossa delle anche. Trattandosi poi di un’infiammazione, in genere si agisce a livello farmacologico con i classici antinfiammatori non steroidei, i FANS, associati agli antidolorifici, per mitigare il dolore.
Si sono dimostrate molto efficaci anche le infiltrazioni dell’anca a base di acido ialuronico, che viene spesso impiegato in molti problemi di artrite con un certo successo. In ultimo è consigliata la fisioterapia.
Spesso viene anche suggerita la via chirurgica, con un’operazione in artroscopia per correggere i difetti della cartilagine. Questa opzione è meno invasiva dell’intervento che prevede invece l’inserimento di una protesi di metallo, l’ultima spiaggia per gestire il problema ormai invalidante.
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