Troppi farmaci uguali: come scegliere il migliore?
In Italia ci sono troppi farmaci uguali. Come fare a capire quale funziona meglio? Ecco cosa ne pensa l’esperto.
In Italia ci sono troppi farmaci uguali, e i pazienti spesso non riescono a comprendere quale funzioni meglio. Questo è ciò che spiega Sivio Garattini, scienziato italiano e farmacologo di fama internazionale, il quale ritiene che una situazione del genere andrebbe senza dubbio arginata e risolta al più presto.
Non possiamo avere in Italia 21 farmaci antidepressivi e non sapere se ce n’è uno che funziona meglio degli altri. Così come per gli antidolorifici o gli anti gastrite. E non è accettabile che il Servizio sanitario nazionale spenda 280 milioni l’anno per la vitamina D che non cambia il numero di cadute nè quello delle fratture negli anziani
ha spiegato l’esperto, il quale aggiunge che non è plausibile che in una regione come la Campania si spenda il 20% pro capite ogni anno in più rispetto alla Lombardia per i farmaci.
E non possiamo neppure avere 25 aziende che producono tutte lo stesso farmaco. Con un nome diverso, ma uguale nell’effetto: e allora quale di questi dovremmo usare? La soluzione è che se un farmaco funziona meglio degli altri, nel prontuario si mantiene solo quello e non gli altri.
In tal senso, bisognerebbe lavorare sul Prontuario farmaceutico, che sarebbe fermo al 2005 con più di mille farmaci, e che arriva a costare al Servizio sanitario nazionale più di 20 miliardi l’anno. In futuro è auspicabile una revisione del prontuario farmaceutico, una verifica delle dispensazioni di dosi personalizzate e una revisione delle disposizioni in merito ai farmaci biosimilari.
via | Ansa