L’impotenza è questione di geni?
L’impotenza potrebbe essere scritta nei geni. Ecco cosa rivela un nuovo studio.
Un nuovo studio condotto dai membri del Kaiser Permanente rivela che il problema dell’impotenza potrebbe essere scritto nei geni. Lo studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista ‘Proceedings of the National Academy of Sciences‘, e segnala l’esistenza di un’area del genoma associata a un aumento del rischio di soffrire di disfunzione erettile, una condizione spiacevole, che spesso colpisce le persone di mezza età o gli anziani.
Fra le possibili cause della disfunzione erettile, gli esperti hanno spesso segnalato fattori neurologici, ormonali e vascolari, e le terapie per questa condizione sono spesso basate proprio su questi particolari fattori. Tuttavia, una percentuale non indifferente di pazienti non risponde a questi tipi di terapie.
Il nuovo studio spiega che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che alla base del problema vi è proprio la genetica, che influisce in circa un terzo dei casi di disfunzione erettile. Per esaminare meglio la questione, gli esperti hanno analizzato i dati di un campione di 36.648 uomini coinvolti nel programma di ricerca Kaiser Permanente su geni, ambiente e salute, ed hanno scoperto che delle variazioni in un punto del genoma (chiamato locus genetico), vicino al gene Sim1 sono associate a un rischio maggiore del 26% di disfunzione erettile, indipendentemente da altri fattori di rischio di impotenza, come ad esempio il BMI.
Si tratta di una scoperta entusiasmante
spiegano gli autori
perché apre la porta a indagini su nuove terapie genetiche. Il gene Sim1 è noto per essere parte di una via di segnalazione che svolge un ruolo centrale nella regolazione del peso corporeo e della funzione sessuale.
via | AdnKronos
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