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Influenza 2018: in alcune regioni è già epidemia

Tutte le ultime notizie sull'influenza 2017 e i dati ufficiali del ministero della Salute.

Influenza 2018: in alcune regioni è già epidemia

I nuovi dati del sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) Influnet, sono già numerose le vittime dell’influenza. Gli esperti hanno ipotizzato un picco a gennaio, ma in molte regioni è già epidemia. Come mai? La causa sembra l’abbassamento repentino delle temperature.

Attenzione, non tutti i malanni sono influenza. Per la diagnosi devono esserci alcuni sintomi come insorgenza brusca di febbre alta, sintomi respiratori (come naso che cola o mal di gola) e almeno un sintomo sistemico, come dolori muscolari o articolari. La maggior parte delle persone guarisce da febbre ed altri sintomi entro una settimana. Negli altri casi, si tratta di sindromi para-influenzali o infezioni respiratorie acute.

Siete ancora in tempo per fare il vaccino: chi si vaccina ora dovrebbe essere tutelato dall’infezione per i primi dell’anno, proprio ridosso del picco.

Isolato primo ceppo di A a Pavia in un bambino di 4 anni

6 dicembre

È stato isolato al San Matteo di Pavia, nei Laboratori di Microbiologia e Virologia, “il primo ceppo influenzale di H1N1“, trovato in un bambino di 4 anni.

Il primo caso d’influenza A, comunicato all’Istituto Superiore di Sanità, ha interessato un piccolo di origine egiziana ma residente in provincia di Pavia, ricoverato nei giorni scorsi presso la Clinica Pediatrica del Policlinico, in seguito ad una sintomatologia caratterizzata da febbre, vomito e inappetenza.

Il piccolo aveva la bronchiolite, oggi è in buone condizione ed è stato dimesso.. Gli esperti dell’ospedale hanno inoltre specificato:

Il campione tampone nasale raccolto è risultato positivo per Influenza A/H1N1 con carica virale di 652.500 copie/ml.

Perché è importante questo campione? Vuol dire che l’influenza è arrivata ed è importante vaccinarsi. Si consiglia nei pazienti a rischio (malati anziani, cardiopatici, con patologie respiratorie croniche, pazienti immunodepressi e in chemioterapia), ma anche nel personale sanitario. Non tardate, perché:

Il vaccino, per essere efficace necessita la stimolazione del sistema immunitario che deve avvenire qualche settimana prima dell’evento che può portare all’infezione. Pertanto, è consigliata la vaccinazione quanto prima e, comunque, almeno due-tre settimane prima del picco influenzale che solitamente è previsto per la fine di dicembre-inizio di gennaio.

Il picco d’infezione arriverà a Capodanno

4 dicembre 2017

L’influenza è arrivata prima rispetto alle annate precedenti e sono oltre 467 mila gli italiani finiti a letto. Il picco – secondo le stime della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) – è previsto intorno a Capodanno. Quest’anno il virus influenzale è meno aggressivo, ma colpirà un numero maggiore di persone, così come già avvenuto nell’emisfero australe.

Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2016-2017 si stima che nel nostro Paese ci siano stati 2.000 decessi in più rispetto alla stagione precedente. Si tratta di un dato in linea con la media europea e il fenomeno potrebbe ripetersi anche quest’anno.

Un appello a vaccinarsi arriva dai medici di famiglia durante la seconda giornata del 34esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG). I pazienti cosiddetti maturi potranno fare, oltre al vaccino per l’influenza, anche quelli per la polmonite e altre malattie invasive da pneumococco e herpes zoster (o fuoco di Sant’Antonio) e la sua temibile complicanza, la nevralgia post herpetica. Il dottor Claudio Cricelli, presidente nazionale SIMG:

“Rinnoviamo l’invito affinché tutti e non solo le categorie di persone a rischio si immunizzino. La campagna vaccinale contro l’influenza ha avuto nelle prime settimane un buon riscontro tra la popolazione. In molti dei nostri studi e ambulatori le scorte vaccinali sono esaurite nel giro di pochissimi giorni. Potrebbe essere una prima dimostrazione di una ritrovata e rinnovata fiducia dei cittadini verso questi importantissimi presidi sanitari salvavita, dopo anni di inspiegabile diffidenza”.

Medici e infermieri devono dare il buon esempio vaccinandosi

4 dicembre 2017

Bisogna vaccinarsi per prevenire l’influenza. Non devono sottrarsi dal vaccino soprattutto gli operatori sanitari, medici e infermieri, che rischiano di trasmettere il virus a persone già molto fragili. Inoltre, ammalandosi costringerebbero a una diminuzione della forza lavoro, già scarsa, nelle strutture ospedaliere.

“ Per loro è un dovere morale nei confronti dei pazienti che, spesso in condizioni di fragilità e di immunodepressione, frequentano gli ospedali e gli ambulatori italiani”.

Il consiglio è di Umberto Tirelli, primario oncologo di Aviano (Pordenone), che ricorda il richiamo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché la popolazione italiana consideri le vaccinazioni una scelta di civiltà.

“Ogni anno assistiamo a una imbarazzante bassa percentuale di operatori sanitari, solitamente ben sotto il 20%, che si vaccinano contro l’influenza, che tra l’altro è alle porte. In Gran Bretagna è stata presa una decisione quasi rivoluzionaria, nel senso che gli operatori sanitari che non si vaccinano e che lavorano nel sistema sanitario inglese devono presentare una giustificazione per questo loro comportamento. E’ da notare che in Gran Bretagna ben i due terzi del personale sanitario già si vaccina”.

Il virus Michigan metterà a letto 5milioni di italiani

16 novembre 2017

Saranno 5 milioni gli italiani costretti a letto quest’anno per l’influenza con un picco nel periodo natalizio. Uno su 10 dovrà fare i conti con infezioni alle vie respiratorie, tosse, mal di gola, febbre, mal di testa e dolori alle articolazioni. Queste le previsioni degli esperti. E mentre attendiamo che l’influenzi arrivi, a mietere vittime sono i virus parainfluenzali.

La nuova variante del virus influenzale A/H1N1 dell’ inverno 2018 è detta Michigan, inserita nel vaccino. Gli altri ceppi saranno gli stessi dell’anno scorso e cioè l’A/H3N2 Hong Kong e i due virus B, B/Brisbane e B/Phuket.

L’Influenza nel nostro Paese è la causa del 10 per cento di tutte le assenze dal lavoro con un costo in media di 1,3 miliardi ogni anno. Secondo una ricerca dell’Università Cattolica di Roma già con due milioni l’anno di malati il mancato gettito fiscale varia tra gli 80 e i 100 milioni, stimando che siano più di 8 le giornate di lavoro perso.

L’epidemia sarà più grave se il clima sarà freddo

9 novembre 2017

Sarà un’influenza molto aggressiva e probabilmente molto dipenderà dal clima. Il dottor Fabrizio Pregliasco, virologo del Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano, ha così chiarito:

Sarà una epidemia di media entità. Avremo un solo nuovo virus in circolazione, il H1N1 pdm 09 (A/Michigan/45/2015).Tanto dipenderà anche dal meteo: se questo inverno dovesse essere più lungo e freddo sicuramente si avranno molti più pazienti influenzati.

Ovviamente c’è il timore che arrivi la variante australiana che ha provocato anche morti negli scorsi mesi e sembra essere ancora più aggressiva. Quindi è importante prevenire da subito: il vaccino va fatto adesso nel mese di novembre, comunque entro le feste. Se la maggior parte delle persone la supera con 4 o 5 giorni, senza antibiotici, inutili per l’influenza classica, per altri può essere grave.

Propri per questo lo stato la concede gratuitamente alle persone per cui è più pericolosa la malattia: anziani, persone con problemi cardiaci e respiratori di qualsiasi età. La vaccinazione è però un’opportunità per tutti, un’opportunità di riduzione dell’assenteismo scuola/lavoro e del rischio di contagiare soggetti fragili della propria famiglia.

Sarà la peggiore degli ultimi decenni

7 novembre 2017

L’influenza di quest’anno potrebbe essere la peggiore degli ultimi decenni. Secondo i media australiani, in Australia ci sono già state 52 vittime, anche tra i giovani e i bambini. Il virus starebbe ora facendo rotta verso l’Europa, dopo aver già toccato il sud-est asiatico e la penisola araba. Per gli esperti, nell’emisfero boreale bisognerà fare i conti con un’ondata di influenze pari a quella australiana. E sull’epidemia in arrivo affermano:

“Se prenderanno il sopravvento i virus che si sono scatenati in Australia, dovremo fare i conti con casi gravi e numerosi”.

Come proteggersi? La vaccinazione è l’unica arma che abbiamo a disposizione, oltre a lavarsi le mani, coprirsi la bocca con un fazzoletto o con il braccio quando si starnutisce o tossisce, e in particolare restare a casa quando si presentano i sintomi dell’ influenza. Il periodo più a rischio sarà come sempre quello dopo Natale.

Lo scorso anno morti più di 15mila anziani

12 ottobre 2017

Di influenza si può morire. Le complicazione del virus influenzale possono essere molto pericolose per gli anziani. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, ha così commentato:

“Per migliaia di persone, soprattutto anziani, l’influenza può essere una malattia mortale: lo scorso anno si stima infatti che siano stati 15-18.000 gli anziani deceduti per complicanze dell’influenza, contro una media di decessi negli anni precedenti pari a circa 8.000”.

L’unico modo per difendersi è la vaccinazione antinfluenzale, estremamente importante per questa fascia di popolazione in vista della prossima stagione influenzale.

I tassi di mortalità, tra gli anziani sono quasi raddoppiati. Tra le cause vi è appunto il calo della vaccinazione antinfluenzale in questa fascia, con una copertura che si attesta al 30-40% in varie aree del Paese e che rimane molto bassa.

“Siamo molto preoccupati, poiché se anche in questa stagione si registreranno le stesse coperture vaccinali, il trend dei decessi continuerà”.

Il vaccino presto disponibile in farmacia

11 ottobre 2017

A breve sarà disponibile nelle farmacie italiane il vaccino contro l’influenza 2018. La vaccinazione influenzale è importante per tutelare la salute popolazione, soprattutto per le categorie a rischio, in modo particolare per coloro che soffrono di patologie croniche. afferma Fabrizio Pregliasco virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano e Responsabile scientifico di www.osservatorioinfluenza.it, ha spiegato:

“La speranza con questa stagione è di riprendere la crescita della vaccinazione dopo anni di ingiustificato calo; già lo scorso anno c’è stata una stabilizzazione nel numero di vaccinati, valore però ancora ben lontano dalla copertura del 75% raccomandata dall’ Oms per questi soggetti per cui, vale la pena ricordare, le complicanze dell’influenza possono essere anche letali”

Si ricorda che per diabetici, cardiopatici, pazienti con patologie respiratorie croniche come la BPCO (broncopneumopatia cronico ostruttiva) la vaccinazione influenzale è fondamentale. Evitare l’influenza permette di limitare il rischio di riacutizzazioni, o di complicanze delle patologie. Un ruolo fondamentale in tal senso lo devono ricoprire gli specialisti. Pregliasco, infatti, ha sottolineato:

“Se specialisti e medici di medicina generale lavorano in sinergia il risultato non può che tradursi in una maggiore copertura, con un beneficio non solo per la salute dei singoli, ma anche per i costi socio-sanitari che i ricoveri per complicanze da influenza comportano”.

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