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L’acufene mantiene il cervello più attento

L’acufene mantiene il cervello più attento. Ecco cosa emerge da un nuovo studio.

L’acufene mantiene il cervello più attento

L’acufene è un suono cronico avvertito nelle orecchie, un suono (generalmente un fischio acuto) che non può essere eliminato con nessun farmaco, e che almeno fino ad oggi non è ancora stato compreso a pieno dalla comunità medica. Un nuovo studio condotto dai membri dell’Università dell’Illinois ha però scoperto che l’acufene cronico sarebbe associato a dei cambiamenti che riguardano alcune reti nel cervello, e che tali cambiamenti fanno in modo che il cervello rimanga più attento e meno “a riposo” rispetto al normale.

L’acufene è invisibile, e non può essere misurato da alcun dispositivo, come invece possono essere misurati il diabete o l’ipertensione

spiegano gli autori dello studio

Quindi si può avere questo suono costante nella testa, ma nessuno può sentirlo e forse neanche vi crederanno. Non capite cosa lo sta causando.

Per esaminare meglio la questione, gli esperti hanno utilizzato una risonanza magnetica funzionale per analizzare la struttura del cervello, ed hanno scoperto che l’acufene influenza in particolar modo una regione chiamata Precuneo, che a sua volta è collegata a due reti inversamente correlate nel cervello, la Rete dorsale di attenzione, che si attiva quando qualcosa attira l’attenzione di una persona, e la Rete di modalità predefinita, che comprende le funzioni di “background” del cervello, ovvero quando una persona è a riposo e non pensa a niente in particolare.

Quando la rete di modalità predefinita è attiva, la rete di attenzione dorsale è disattivata e viceversa. Noi abbiamo scoperto che il precuneo nei pazienti con acufene sembra svolgere un ruolo in quella relazione.

Per l’esattezza, i ricercatori hanno scoperto che, nei pazienti con acufene cronico, il precuneo è più connesso alla rete dorsale di attenzione e meno alla rete di modalità predefinita. Con l’aggravarsi dell’acufene inoltre, aumentano anche gli effetti osservati sulle reti neurali.

Questo significa che i pazienti con acufene non sono davvero riposati, anche quando si riposano, e ciò può spiegare perché molti affermano spesso di essere stanchi. Inoltre, la loro attenzione può essere più impegnata del necessario con l’acufene, e questo può diminuire la loro attenzione nei confronti di altre cose, portando quindi a problemi di concentrazione.

Tuttavia, sembra che questo effetto sia stato riscontrato solo nei pazienti che soffrivano di acufene da più tempo, mentre coloro che avevano iniziato ad avvertire il rumore alle orecchie solo di recente non avrebbero presentato tali differenze. Alla luce di ciò, sarebbe utile scoprire in quale momento si verificherebbero i cambiamenti nel cervello, e quali potrebbero essere le tecniche per impedirli o ridurne la gravità. I ricercatori sperano che i loro risultati possano portare allo sviluppo di nuovi percorsi per la ricerca futura.

via | ScienceDaily

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