Salute on line: il decalogo per proteggersi dalle bufale
Nell’epoca di internet, riuscire a proteggersi dalle bufale che riguardano la nostra salute è molto importante. Ecco quindi quali sono le regole per proteggersi e non correre rischi.
Salute on line: come fare a proteggersi dalle bufale che ogni giorno circolano sul web? A rivelarcelo sono stati i giornalisti dell’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione (Unamsi) che, con l’approvazione di otto società scientifiche, hanno recentemente stilato una lista di regole da seguire per non credere alle false notizie che circolano in rete. Scopriamo insieme di quali si tratta:
- Verificare bene le fonti e la loro attendibilità, siano esse istituzionali, editori, associazioni, singolo cittadino e così via
- L’articolo che leggete dovrebbe sempre riportare le fonti di provenienza
- Accertarsi che il sito sia aggiornato e che non si stia leggendo una notizia vecchia
- Evitare il fai da te: cercare informazioni su internet può aiutarci a comprendere qualcosa di più su un problema che stiamo vivendo, ma non sostituisce in alcun modo le cure e le visite mediche
- Non vi fidate di chi vi da delle prescrizioni on line senza avervi prima visitato
- Fate attenzione alla vostra privacy, in particolar modo nei siti con la rubrica ‘l’esperto risponde’
- Valutare con la giusta attenzione blog e forum: qui spesso vengono raccontati episodi soggettivi, e non potete basare la vostra esperienza su quella vissuta da un’altra persona
- Ricordate che i risultati che scaturiscono dalle vostre ricerche spesso non sono in ordine di importanza, ma in base alle scelte e ai gusti dell’utente
- Diffidate delle pubblicità mascherate
- Fate attenzione quando acquistate farmaci online, e accertatevi che sul sito di vendita vi sia un logo identificativo cliccabile, che porterà al sito del Ministero della Salute
- Non cadete nella cosiddetta psicosi del complotto, non credete alle assurde notizie catastrofiste che riguardano vaccini e altri farmaci, siate sempre critici su ciò che leggete, e ricordate di confrontarvi sempre con il vostro medico.
via | Ansa