Farmaci procinetici: cosa sono e quando si assumono
I farmaci procinetici stimolano la motilità di stomaco e intestino.
I farmaci procinetici sono principi attivi che vengono utilizzati comunemente per la cura di condizioni mediche che influiscono sulla motilità gastrica e intestinale. La normale funzione motoria intestinale prevede che gli alimenti, una volta arrivati allo stomaco, vengano digeriti e procedano attraverso l’intestino, fino ad essere metabolizzati ed espulsi come feci.
In alcuni casi la motilità gastrica e intestinale e quindi la funzione motoria di stomaco e intestino viene interrotta o subisce degli scompensi. I farmaci procinetici aiutano il mantenimento di una corretta digestione e di una motilità gastrica ottimale. I farmaci procinetici infatti si assumono per velocizzare e facilitare lo svuotamento gastrico in caso di sindrome dispeptica o gastroparesi, in caso di reflusso esofageo o gastrite, in caso di atonia gastrointestinale e nella profilassi operatoria dell’atonia.
Alcuni farmaci procinetici vengono anche comunemente utilizzati come antiemetici, ovvero come farmaci in grado di bloccare il vomito, ad esempio nelle nausee da gravidanza. Esistono diverse classi di procinetici, ognuna delle quali si rivela particolarmente indicata per alcuni tipi di patologie. In generale i farmaci procinetici agiscono legandosi a dei specifici recettori del tratto gastrointestinale.
I farmaci procinetici possono essere:
- Il betanecolo, impiegato nel trattamento dell’ipotonia gastrointestinale
- Il dexpantenolo, impiegato nella cura dell’atonia intestinale
- Il domperidone è il più comune, utile per accelerare lo svuotamento gastrico e migliorare la tonicità e la peristalsi
- La levosulpiride, che si usa nella sindrome dispeptica da ritardato svuotamento gastrico
- La metoclopramide, utile per la cura di nausea e vomito indotti da chemioterapia e radioterapia
- La neostigmina, che viene utilizzata nella profilassi operatoria dell’ipotonia gastrointestinale e nella miastenia gravis.