Glioblastoma multiforme: cause, sintomi e terapie
Che cos'è il glioblastoma multiforme? Ecco come si presenta, con quali sintomi e per quali cause, e come si cura.
Il glioblastoma, noto anche come glioblastoma multiforme o con la sigla GBM, ma anche, in rari casi come glioblastoma polimorfo, è il tumore più comune e maligno tra tutte le neoplasie che riguardano la glia: colpisce soprattutto gli adulti sopra i 50 anni, con un’incidenza maggiore nel sesso maschile rispetto al sesso femminile. Si localizza di solito negli emisferi cerebrali, ma talvolta anche nel tronco cerebrale o nel midollo spinale. Salvo rari casi, non si espande oltre il sistema nervoso centrale.
Il glioblastoma può svilupparsi da un astrocitoma diffuso (grado II) o da un astrocitoma anaplastico (grado III), ma anche senza precedenti segni di neoplasia (in questo caso è detto primario). Sono diversi i fattori di rischio: la radiazione ionizzante è la maggiore, anche se da più parti si sostiene che l’uso di cellulari, la vicinanza a cavi dell’alta tensione, trauma cranici, alimenti lavorati aumentano il rischio di tumori cerebrali, ma si tratta di dati che devono ancora essere verificati scientificamente.
I sintomi si sviluppano velocemente: cefalea, nausea, vomito, dilatazione dei vasi cerebrali con alterazioni della retina, papilledema, emiparesi, emianopsia, emianestesia, diplopia, crisi convulsive, afasia. Come qualunque altro tumore cerebrale, sono diverse le terapie di supporto, per alleviari i sintomi tramite farmaci antiepilettici e corticosteroidi, ad esempio. Per quanto riguarda, invece, il trattamento della massa tumorale, si parla di chirurgia, radioterapia e chemioterapia, anche se sono al vaglio nuovi studi.
Infine, la speranza di vita dopo la diagnosi è aumentata notevolmente: la probabilità di sopravvivere un altro anno, dopo essere già sopravvissuti uno, due, tre quattro o cinque anni dopo la craniotomia, è nell’ordine del 64,8%, 58,7%, 85,7%, 80,0%, 75,0%.