Acufene, cos’è e come si cura?
Cos'è l'acufene, quali sono le sue cause e come si cura: tutto sul disturbo che affligge il cantante Caparezza e parecchie altre persone in tutto il mondo.
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Non tutti sanno cos’è l’acufene e quali sono i suoi sintomi: probabilmente risulta molto più familiare definirlo fischio o ronzio all’orecchio.
Si tratta di un disturbo abbastanza comune che si manifesta quando una persona percepisce, in una o in entrambe le orecchie (ma anche dall’esterno), un fruscio, un ronzio o un rumore simile ad un battito, a seconda del tipo. È una patologia che alla lunga può rendere la vita difficile, ma fortunatamente qualcosa per migliorare la situazione si può fare.
Esistono dei rimedi per l’acufene? Ed è curabile? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Cos’è l’acufene
L’acufene comprende una serie di fastidiosi di rumori che possono essere avvertiti sotto forma di ronzii alle orecchie, fischi, fruscii o sibili. Dei suoni più o meno intensi che possono creare disagio ed interferire con le normali attività della vita quotidiana.
Il significato di acufene, detto anche tinnito, potrebbe essere descritto come “suono fantasma”. È in sostanza la percezione di un rumore, solitamente avvertito nelle orecchie o nella testa, ma in assenza di uno stimolo acustico esterno.
Tipi di acufene
Esistono diversi tipi di acufene. I due principali tipi descritti sono:
- Acufene oggettivo, quando si manifesta in un vaso sanguigno vicino all’orecchio. La forma di acufene si può sentire anche dall’esterno e il medico la può misurare. Questa è la forma più rara e spesso è la conseguenza di un’altra malattia.
- Acufene soggettivo, invece, appare quando solo i pazienti stessi lo percepiscono: non si sa da cosa derivi.
Inoltre, l’acufene può essere acuto o cronico: il primo dura non più di tre mesi e può diventare cronico. Quando dura dai quattro mesi in su allora si definisce acufene subacuto. Mentre è cronico quando è permanente con intensità che varia senza mai cessare.
Differenza tra acufene e ipocusia
Qual è, invece, la differenza tra acufene e ipoacusia? Per comprenderla, basti sapere che la seconda consiste nella riduzione o perdita dell’udito in una o in entrambe le orecchie. Mentre l’acufene, come già detto, è un rumore persistente.
Che cos’è l’acufene pulsante
Si parla di acufene pulsante quando il suono percepito è ritmico, pulsante, che va a tempo con il battito cardiaco: è una forma meno nota, le cui cause sono ipertensione, soffio al cuore, disturbi alle trombe di Eustachio, anomalie in vene e arterie.
L’acufene pulsante è pericoloso? Assolutamente no, nonostante i suoi sintomi possano risultare invalidanti.
Sintomi dell’acufene
Chi soffre di acufene può percepire sibili, rombi, fischi, ronzii, fruscii, soffi, pulsazioni, rumori che possono essere intermittenti o costanti, che possono manifestarsi da soli o in combinazione di più rumori, con un volume che cambia da persona a persona.
I sintomi degli acufeni sono essenzialmente i rumori percepiti. In presenza di questi ultimi, la miglior cosa da fare è senza dubbio quella di non ignorare il problema, ma di consultare un medico per cercare di capire la causa del disturbo. E, inoltre, di approfondire la conoscenza dei rimedi per affrontarlo nel modo più sereno possibile.
Cause dell’acufene
La causa fisiologica dell’acufene dell’orecchio non è ancora nota, si presuppone che si tratti di un disturbo avente come causa diversi fattori scatenanti. Tra questi rientrano il mal d’orecchie, la perdita dell’udito, lo stress, eventuali danni alle orecchie, ipertensione, tumori e arteriosclerosi. Ma anche un comune accumulo di cerume che rende le orecchie tappate, l’assunzione di alcuni farmaci, infezioni all’orecchio, disordini temporo-mandibolari, malattie cardiovascolari e alcune malattie come ipotiroidismo, ipertiroidismo, malattia di Lyme, fibromialgia.
Un cenno merita l’acufene cervicale: si tratta di un tinnito che deriva da traumi alla testa o al collo. In questo ambito è possibile mettere in pratica degli esercizi che possono portare sollievo, come le trazioni cervicali e l’allungamento muscolare del collo.
Fattori di rischio
L’acufene può colpire qualsiasi sesso ed ogni età. Attualmente non esiste una cura definitiva per tale problema. Sebbene sia più frequente tra gli adulti più anziani, può interessare veramente chiunque.
Secondo gli esperti, le persone che corrono un maggiore rischio di sviluppare un acufene sono le categorie di soggetti che, per le proprie mansioni lavorative (o meno), sono più esposte a forti e continui rumori. Ovvero:
- Personale militare attivo e veterani
- Persone impiegate in luoghi di lavoro rumorosi, come ad esempio i cantieri o i treni
- Musicisti o persone che tendono ad ascoltare musica a volume eccessivamente elevato
- Cacciatori o persone che si occupano di motori
E, insieme a tali soggetti, le persone anziane in genere.
Diagnosi di acufene
Una corretta diagnosi risponde alla domanda più gettonata, ovvero “Come si fa a capire se si ha l’acufene?” E’ il medico infatti che, dopo una serie di colloqui, visite ed esami specifici diagnosticherà o meno la problematica. Innanzitutto si occuperà di valutare i sintomi e se questi siano o meno causati da una condizione sottostante. Quindi procederà a valutare la storia medica del paziente, le orecchie (scopri cosa vuol dire provare un dolore dietro le orecchie), la testa ed il collo.
Fatto questo, potrebbe prescrivere determinati esami, come un test dell’udito, uno del movimento nell’ambito di una visita neurologica per acufene (ad esempio per constatare l’aumento dei sintomi, o meno, mentre si muovono gli occhi o la bocca). Infine potrebbe prescrivere tac o risonanza magnetica nonché esami del sangue (per verificare, ad esempio, la presenza di anemia o malattie a carico della tiroide).
Cura dell’acufene
Come si può curare l’acufene? Molti si chiedono se esista una cura definitiva per risolvere tale problema. Altrettanti sognano di dire “sono guarito dall’acufene”. Purtroppo non è così semplice. Innanzitutto bisogna individuarne la causa ed occuparsi della cura di questa. Tra i tentativi più comuni ci sono la rimozione del cerume, l’installazione di un apparecchio acustico (utile nel caso in cui l’origine sia da riscontrare nella perdita di udito). Anche il cambiamento di un’eventuale terapia farmacologica può incidere sull’attenuazione degli acufeni.
Dobbiamo tuttavia sottolineare come non in tutti i casi le cure per acufene possano sconfiggerlo. Bisogna insomma imparare a conviverci. Anche se si può contare su alcuni trattamenti, che prevedono un dispositivo elettronico, che possono in qualche modo sopprimere il rumore. Si tratta di macchine a rumore bianco. O anche di comuni elettrodomestici quali ventilatori, condizionatori o deumidificatori, che quando sono in funzione comportano la produzione di rumore bianco.
Integratori per acufene
Oltre a curare le condizioni alla base del problema, per trattare questo disturbo è possibile assumere degli integratori, che possono alleviare in qualche modo la situazione.
Tra gli integratori per acufene – rimedi naturali solitamente privi di controindicazioni – più utili che si possono trovare facilmente in farmacia o presso le erboristerie, ma che vi consigliamo in ogni caso di assumere dietro consiglio del medico citiamo:
- Zinco: diversi studi hanno rilevato che quando vi è un deficit di zinco, le probabilità di sviluppare acufeni sono maggiori. Un integratore di tale minerale può contribuire a trattare il problema
- Gingko Biloba: la pianta, che vanta proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, è uno dei supplementi più comuni utilizzati per il trattamento dell’acufene la cui validità è stata supportata da studi scientifici
- Melatonina: anche questa è un integratore per acufene piuttosto utile che aiuta a ridurre il problema
- Vitamine del gruppo B: rappresentano un’altra possibile soluzione per l’acufene. Alcune persone che soffrono di tinnito hanno infatti una carenza di vitamina B12, e integrare la dieta con questa vitamina potrebbe alleviare il disturbo
A riguardo citiamo anche Calminax, una preparazione pensata per chi soffre di acufene e di problemi all’udito che racchiude alcuni degli integratori appena elencati.
Cosa non mangiare con gli acufeni?
Vi è una correlazione tra alimentazione e salute delle orecchie. L’orecchio interno può essere considerato una sorta di sensore di alterazione dell’equilibrio del nostro organismo. Difatti, sintomi a carico delle orecchie hanno spesso origine a patologie quali diabete, ipertensione, ipercolesterolemia. Da ciò si evince che per curare l’acufene utile può essere anche seguire un determinato tipo di regime alimentare. Cosa non mangiare per tenere a bada il problema?
In via generale sono da evitare o limitare i cibi ricchi di sale, i formaggi stagionati e gli insaccati unitamente alla carne rossa. Ma anche il caffè, il cioccolato e gli alcolici. Alcune verdure che rientrano tra gli alimenti istaminogeni (melanzane, zucchine, pomodori e peperoni, ad esempio) sono da evitare per il fatto di comportare un aumento di istamina che influisce sullo stato infiammatorio dell’orecchio interno.
Come convivere con l’acufene
Abbiamo visto come l’acufene sia comune a davvero tante persone, e che a seconda dei casi possa risultare piuttosto fastidioso fino a condizionare la vita di chi ne soffre. In un primo momento, potrebbe risultare difficile concentrarsi o anche solo prendere sonno. C’è un modo più o meno sereno per conviverci? Superata la plausibile iniziale paura si può trovare un equilibrio. Molti soggetti finiscono per mettere in pratica delle strategie per non sentire il fischio. Tra queste:
- Ridurre ansia e stress: queste due emozioni aumentano il livello e persino il volume del ronzio o fischio alle orecchie. Il connubio acufene stress è spesso alla base del problema, per cui diminuendo il primo si può beneficiare di una riduzione del secondo
- Mascherare il fischio: in commercio esistono dei dispositivi che emettono dei suoni costanti (come una sorta di melodia o un rumore bianco) capaci di nascondere l’acufene
- Dormire con la testa più alzata: molte persone hanno tratto giovamento dall’utilizzo di un cuscino extra per rendere meno insistente il ronzio
- Proteggere l’udito da eventuali e ulteriori danni. Ascoltate la musica a un volume moderato e proteggete le orecchie dal rischio di lesioni
- Ascoltare musica per acufene: si tratta di una musica dalla quale è stata eliminata la frequenza dell’acufene rendendola di fatto meno udibile
- Suoni per acufene: sulla stessa scia si consiglia di ascoltare i suoni per acufene, tendenzialmente rumori bianchi
- Mantenere le orecchie sempre pulite: utile può risultare in ogni caso pulire le orecchie con una certa frequenza
Infine, si può cercare sostegno psicologico per l’acufene. Parlare con uno specialista può aiutare a convivere più serenamente con tale disagio.
Acufene, Caparezza e la rinuncia ai concerti
Di recente si è assistito ad un nuovo interesse nei confronti del disturbo per le ultime notizie riguardanti il cantante Michele Salvemini, in arte Caparezza: l’acufene sta rendendo il suo lavoro impossibile.
Lo stesso ha dichiarato di soffrirne già da 7 anni. Di averlo sempre avuto ma in forma leggera, mentre da qualche tempo è diventato una presenza costante. Tanto da spingerlo a ridurre le tappe del suo tour ma a non abbandonare la musica. Altri personaggi famosi che ci convivono sono Chris Martin dei Coldplay, Ozzy Osbourne e Noel e Liam Gallagher.