Tumori, i nanofarmaci riconosceranno le cellule malate
Sono i nanofarmaci il futuro della medicina contro il cancro: l'Università di Milano-Bicocca e la Fondazione Istituto dei Tumori sono al lavoro su questo fronte.
Una medicina sempre più studiata per curare le malattie, al limite della perfezione. Non è fantascienza, è il nostro futuro. Durante il Nano World Cancer Day 2016 la protagonista è stata la scienza dell’ultrapiccolo: saranno presto disponibili dei farmaci in grado di attaccare solo le cellule malate, risparmiando il resto dell’organismo dagli effetti collaterali.
Gli scienziati stanno lavorando a dei vettori, delle micro-capsule capaci di funzionare da veicolo per i farmaci e di guidarli sul bersaglio voluto. Quanto sono piccoli? Vanno da 20 ai 500 miliardesimi di metro, e si adattano sia ai tradizionali chemioterapici sia ai farmaci biologici. Una volta raggiunta la destinazione, occorre però che il vettore superi le barriere biologiche delle cellule malate. Ovviamente il lavoro è ancora molto: la ricerca si sta concentrando sui sistemi di riconoscimento.
La ricerca è realizzata dagli esperti dell’’Università di Milano-Bicocca e la Fondazione Istituto dei Tumori.