Come combattere il diabete con l’esercizio fisico
A spiegarcelo è Paolo Montera, Endocrinologo e Medico dello Sport della casa di cura Villa Valeria di Roma
Quando si pensa alla terapia del diabete il pensiero corre subito all’insulina e alla necessità di modificare le proprie abitudini alimentari, ma c’è anche un altro fattore in grado di aiutare a controllare i livelli di zuccheri nel sangue di chi è alle prese con questa patologia: l’esercizio fisico. Secondo gli esperti il movimento è paragonabile a un vero e proprio farmaco. L’American College of Sport Medicine ricorda ad esempio che l’attività fisica può aiutare a prevenire e a trattare più di 40 patologie oltre al diabete, ad esempio le malattie cardiovascolari, ma anche tumori, osteoporosi e depressione. Al contrario, la sedentarietà è la quarta causa di mortalità e invalidità nel mondo.
Per quanto riguarda nello specifico il diabete, la tendenza attuale è quella di considerare l’esercizio fisico una vera e propria terapia da prescrivere. A spiegarcelo è Paolo Montera, esperto dell’Università di Roma “Tor Vergata” ed Endocrinologo e Medico dello Sport del Servizio di Endocrinologia, Nutrizione e Metabolismo della casa di cura Villa Valeria di Roma, che prima di tutto precisa un dettaglio:
Esiste una differenza sostanziale tra attività ed esercizio fisico.
Quest’ultimo, spiega l’esperto, è caratterizzato da un impegno muscolare strutturato e ripetitivo.
Dire “deve fare attività fisica” o “si muova di più” è una raccomandazione generica ed anche una occasione sprecata
osserva Montera riferendosi all’approccio spesso utilizzato per invitare i pazienti con diabete a fare esercizio.
Oggi chi si occupa del settore del trattamento miodinamico delle malattie metaboliche deve essere in grado innanzitutto di motivare il soggetto e poi di saper “prescrivere” l’esercizio fisico dando al paziente tutti gli strumenti per mettere in atto il proposito, nel modo a lui più congeniale e stimolante. Dobbiamo quindi consegnargli una prescrizione in cui siano indicati la durata, l’intensità il tipo di esercizio e l’obiettivo che si vuole raggiungere, che nel caso dei soggetti diabetici di tipo 2 sarà sia ponderale che metabolico, agendo sia sul peso corporeo (circa l’80% dei soggetti è in sovrappeso/obeso) che sui valori emato-chimici, non solo glicemici, alterati.
Infatti durante l’esercizio, soprattutto se aerobico e di bassa-media intensità, nei muscoli aumentano sia il consumo di glucosio che quello di acidi grassi, che vengono utilizzati come carburante.
Le caratteristiche dell’esercizio contro il diabete
Per essere efficace contro il diabete l’esercizio fisico deve essere condizionante. In altre parole, deve migliorare la “forma” di chi lo pratica.
Dal punto di vista pratico ciò significa che:
- . l’esercizio deve essere continuo, cioè essere praticato senza interruzione almeno per i primi 30 minuti;
- . dovrebbe essere di tipo misto: prevalentemente aerobica (cioè di resistenza o endurance) ma in parte anaerobica (cioè di potenza o resistance). E’ questa, infatti, l’attività ritenuta più efficace dal punto di vista terapeutico.
Se, infatti, per molto tempo si è pensato che gli esercizi di potenza potessero essere rischiosi per chi soffre di diabete, oggi gli studi a disposizione dimostrano che se eseguita sotto la supervisione di un esperto anche questo tipo di attività fisica può essere praticata in sicurezza, svolgendo un ruolo complementare a quello degli esercizi di resistenza.
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L’attività aerobica – ad esempio una camminata a passo veloce, una corsetta o una pedalata – aiuta a consumare calorie soprattutto sotto forma di grassi. Inoltre aiuta ad aumentare l’efficacia dell’insulina, fondamentale per contrastare il diabete di tipo II. E’ quindi il tipo di attività fisica che favorisce lo dimagrimento, ma non solo. Infatti l’attività aerobica fa anche bene al cuore e migliora il trasporto di ossigeno ai muscoli.
” title=”I benefici l’esercizio aerobica”]
E’ però difficile fornire consigli generalizzandoli. In caso di diabete è infatti importante che sia il medico a indicare le modalità di allenamento più adatte al paziente, tenendo in considerazione le sue condizioni cardiocircolatorie, l’eventuale presenza di complicanze, la terapia in atto e l’orario di assunzione o somministrazione del farmaco. In base a questi fattori il medico potrà indicare la frequenza e la durata degli allenamenti, la loro intensità e la tipologia più adatte al caso, prevedendo un graduale aumento dei carichi di lavoro in modo da migliorare lo stato di salute generale e ridurre, se possibile, l’assunzione di farmaci o di insulina.
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Gli esercizi e gli sport di potenza o di velocità – come il sollevamento pesi, la pedalata in salita o la corsa veloce – richiedono soprattutto il consumo di glucosio e aiutano ad aumentare il volume e il tono dei muscoli, anche a riposo. In questo modo contribuiscono ad aumentare il metabolismo basale. Inoltre come l’esercizio aerobico aiuta ad aumentare l’efficacia dell’insulina.
” title=”I benefici dell’esercizio di potenza o di velocità”]
Prevenire il diabete con l’esercizio
Oltre ad aiutare a gestire il diabete, l’esercizio può aiutare anche a prevenirlo. Il merito è della sua capacità di tenere sotto controllo peso e glicemia e, allo stesso tempo, di migliorare l’insulino-resistenza.
Anche quando si ragiona in termini di prevenzione resta importante organizzare l’attività fisica in modo strutturato. In particolare, praticare almeno 150 minuti a settimana di esercizio misto (70% moderato e 30% vigoroso) abbinato a una dieta moderatamente ipoglucidica permette di ridurre il peso del 5-7% e può migliorare la tolleranza al glucosio più di un farmaco come la metformina, ma non solo. Dopo 8 settimane di esercizio fisico anche i valori di emoglobina glicata – HbA1c, parametro che indica i valori medi della glicemia negli ultimi 90 giorni – diminuiscono significativamente rispetto a quelli rilevabili in chi conduce uno stile di vita sedentario, indipendentemente da se si dimagrisce oppure no.
Il nostro consiglio resta sempre quello di evitare il fai-da-te e di chiedere consiglio al proprio medico. In questo modo ci si potranno sfruttare al meglio i benefici derivanti dall’esercizio fisico.