Cancro del pancreas, scoperte le alterazioni genetiche
La loro identificazione permetterà a breve una diagnosi più accurata che aprirà le porte a terapie personalizzate
Il cancro del pancreas è uno dei tumori più pericolosi, ma da oggi potrebbe fare meno paura. A contenere i timori è il sequenziamento del genoma che ha permesso di svelare le alterazioni genetiche tipiche di questa neoplasia, aprendo così la strada a terapie personalizzate. La notizia arriva dalle pagine della prestigiosa rivista Nature, sulle quali i ricercatori di Arc-Net, il centro di ricerca applicata sul cancro dell’Università e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, hanno pubblicato i risultati degli studi condotti in collaborazione con la biobanca del centro, l’Unità di Diagnostica molecolare dei tumori dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, gli esperti dell’Istituto del Pancreas e quelli dell’Oncologia universitaria.
I ricercatori hanno analizzato il genoma di 100 adenocarcinomi duttali, scoprendo che le alterazioni più freqeunti sono riarrangiamenti cromosomici che portano sia all’interruzione di geni noti per il loro coinvolgimento nel cancro del pancreas (TP53, SMAD4, CDKN2A, ARID1A e ROBO2) sia a quella di nuovi geni potenzialmente coinvolti nello sviluppo di questo tumore (KDM6A e PREX2).
Inoltre sono state rilevate numerose amplificazioni del materiale genetico, spesso riguardanti oncogeni che possono essere bersagliati con dei farmaci (ERBB2, MET, FGFR1, CDK6, PIK3R3 e PIK3CA). Infine, è stato scoperto che l’instabilità genomica osservata è associata all’inattivazione di geni coinvolti nella “manutenzione” del DNA (BRCA1, BRCA2 o PALB2) e a mutazioni tipiche di carenze nella capacità di riparare i danni al DNA.
Il sequenziamento ha inoltre permesso un ulteriore passo in avanti nella conoscenza del tumore del pancreas.
Riusciamo per la prima volta a classificare questo cancro terribile in quattro sottogruppi molecolari
spiega l’anatomopatologo Aldo Scarpa, direttore di Arc-Net.
Entro la fine del 2015 analisi molecolari già disponibili saranno introdotte nella routine diagnostica dell’Istituto del pancreas e dell’Oncologia universitaria per classificare i pazienti, con conseguenti ricadute immediate in termini di terapie personalizzate.
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Via | Ufficio Stampa Università degli Studi di Verona