Gravidanza, il rischio di disturbi psichiatrici aumenta se il bambino nasce sottopeso
I bambini che nascono sottopeso corrono maggiori rischi di soffrire di disturbi psichiatrici in età adulta.
Gravidanza: un nuovo studio dimostra che se il bambino nasce gravemente sottopeso, il rischio che in età adulta possa soffrire di disturbi psichiatrici aumenta in maniera significativa, ed a quanto sembra l’uso di steroidi da parte della futura mamma potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione. Sarebbe questo quanto emerso dalla nuova ricerca pubblicata sulla rivista Pediatrics e condotta dai membri della McMaster University, secondo cui però, i bambini nati sottopeso corrono al tempo stesso rischi minori di soffrire di alcolismo o dipendenza da altre sostanze in età adulta.
Già in precedenza era stato dimostrato che i neonati con basso peso alla nascita corrono maggiori rischi di andare incontro a problemi di salute, tra cui obesità, ipertensione, diabete e patologie cardiache. Il nuovo studio rivela adesso che i rischi sono maggiori anche per quanto riguarda la salute mentale.
Per analizzare meglio la questione, gli esperti hanno esaminato un campione di 84 adulti nati con un peso estremamente basso (meno di 1000 g) e un altro campione di 90 adulti nati con un normale peso corporeo.
I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti nati con un peso estremamente basso correvano un rischio tre volte minore di sviluppare una dipendenza da alcool o droghe, ma al tempo stesso correvano un rischio 2,5 volte maggiore di sviluppare un disturbo psichiatrico in età adulta, come la depressione, l’ADHD (ovvero il disturbo da deficit di attenzione e iperattività) l’ansia e quant’altro.
Dalle analisi, sarebbe inoltre emerso che, se le madri sono state sottoposte ad un trattamento con steroidi prenatale, per i partecipanti con basso peso alla nascita, il rischio di sviluppare problemi psichiatrici aumentava addirittura di 4,5 volte rispetto ai partecipanti appartenenti al gruppo nato normopeso.
Questa scoperta
commentano giustamente gli autori della ricerca
ci aiuterà a prevedere, individuare e curare meglio i disturbi mentali in questa fascia della popolazione.
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via | Medicalnewstoday.com