Alzheimer, parlare più lingue rallenta i sintomi della malattia
Parlare più lingue rallenta l'insorgenza dei sintomi dell’Alzheimer. Ecco cosa emerge da una nuova ricerca.
Parlare più di una lingua mantiene attivo il cervello, e rallenta il manifestarsi dei sintomi dell’Alzheimer. A renderlo noto sarebbe stato un nuovo studio condotto dai membri della Ghent University, secondo cui i sintomi della malattia di Alzheimer si manifestano normalmente circa 4-5 anni più tardi nelle persone che parlano più lingue, rispetto a quelle che parlano solamente una lingua. Nello specifico, nei soggetti bilingue l’insorgenza della malattia sarebbe stata stimata intorno all’età di 77 anni, mentre in quelli monolingue sarebbe stata stimata verso l’età di 73 anni.
Per giungere a tale conclusione, gli autori della ricerca, in uscita su “Bilingualism: Language and Cognition“, hanno esaminato un campione di 69 persone che parlavano una sola lingua, e di 65 pazienti bilingue, nel periodo che va dal marzo 2013 al maggio 2014. I partecipanti erano affetti da probabile malattia di Alzheimer.
Ebbene, dai dati raccolti sarebbe emerso che l’età in cui la malattia si manifestava e quella in cui veniva eseguita la diagnosi di Alzheimer sarebbero state ritardate per chi parlava più lingue.
Nello specifico, l’età in cui si manifestava la malattia era di 71,5 anni nei pazienti monolingue, e di 76,1 anni in quelli che parlavano più di una lingua. Per quanto riguarda la diagnosi, l’età media per chi parlava una lingua era di 72,5, mentre per chi parlava più lingue era di 77,3 anni.
I risultati emersi dallo studio confermano dunque quanto rivelato da precedenti ricerche, che avevano suggerito che il bilinguismo può rallentare l’invecchiamento cognitivo e contribuire a preservare meglio la memoria. Parlare almeno due lingue rappresenterebbe insomma una sorta di allenamento per il nostro cervello.
Che dire…? Si tratta senza dubbio di un motivo in più per apprendere una nuova lingua, non trovate?
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via | Sciencedaily.com