A dieta contro l’influenza
Pietro Migliaccio, presidente della Società italiana di scienza dell'alimentazione, ci spiega come contrastare l'attacco del virus più temuto della stagione. Ecco i consigli messi a punto con le dietiste Silvana Nascimben e Eugenia Cilla
Una dieta a base di acqua, vitamina C, carne bianca, pesce e pasta. Non si tratta dell’ultima trovata dimagrante, ma del consiglio di Pietro Migliaccio, nutrizionista e presidente della S.I.S.A. (la Società italiana di scienza dell’alimentazione), per far fronte all’attacco del virus più temuto in questo periodo dell’anno: quello dell’influenza.
Che l’alimentazione sia un’arma utile per rinforzare le difese immunitarie non è una novità. Quando si è già malati, però, è difficile utilizzarla per stare meglio. Spesso, infatti, i sintomi scatenati dai virus fanno venire meno l’appetito. L’influenza non fa eccezione, ma in realtà per sconfiggerla e superarla velocemente è fondamentale affidarsi a una dieta adeguata.
L’alimentazione da seguire deve essere leggera, digeribile e, allo stesso tempo, nutriente
spiega Migliaccio.
Ecco perché, con la collaborazione delle dietiste Silvana Nascimben e Eugenia Cilla, abbiamo messo a punto un regime alimentare pensato per i primi tre giorni d’influenza, ovvero quelli che maggiormente fanno soffrire e durante i quali più fastidiosi sono i sintomi.
Ecco il menu quotidiano per i primi 3 giorni alle prese con il virus:
- Colazione. Latte, caffè a piacere, zucchero o miele, due fette biscottate.
- Metà mattina. Una spremuta d’arancia o di pompelmo oppure una arancia o un mandarancio o due mandarini.
- Pranzo. Pesce fresco o surgelato lesso; verdure preferibilmente cotte; condire con olio extravergine di oliva e succo di limone; pane tostato; frutta, preferibilmente cotta.
- Pomeriggio. Latte caldo con zucchero o miele oppure una spremuta d’arancia o di pompelmo.
- Cena. Brodo vegetale con pasta o riso, due/tre cucchiaini di formaggio grattugiato; carne bianca cucinata semplicemente; verdure preferibilmente cotte; condire con olio extravergine di oliva e succo di limone; pane tostato; una porzione di frutta, preferibilmente cotta.
Il segreto degli agrumi è proprio la vitamina C (abbondante anche nei kiwi), mentre il vantaggio offerto da carni bianche e pesce e la maggiore digeribilità. E la pasta?
Fa parte della tradizione gastronomica italiana e la sua presenza sulle nostre tavole ci permette di seguire un’alimentazione sana, corretta ed equilibrata
spiega Migliaccio.
Oltre ai carboidrati (79,1%) fornisce anche proteine vegetali, (11-13% a seconda del “tipo”) e una piccola quantità di lipidi (1,4%). Inoltre è ricca di vitamine del gruppo B, contiene poco sodio e non apporta colesterolo. E’ un alimento che rappresenta una delle principali fonti di energia della dieta mediterranea che è il modello alimentare considerato ottimale per mantenere un buono stato di salute e per prevenire e curare molti stati patologici. Per queste ragioni nei giorni in cui si è particolarmente debilitati dall’influenza e si ha poco appetito consiglio di mangiare la pasta, a pranzo o a cena, sotto forma di minestrina in quanto facilmente digeribile, deglutibile ed anche con l’effetto di calmare la tosse.
E se ai classici sintomi dell’influenza si aggiungono anche problemi gastrointestinali? Migliaccio, Nascimben e Cilla hanno pensato anche a questa eventualità, mettendo a punto un secondo menu giornaliero adatto proprio a questa situazione:
- Colazione. Thè con zucchero o miele, due fette biscottate o pane tostato.
- Metà mattina. Una mela grattugiata con succo di limone.
- Pranzo. Pesce fresco o surgelato lesso; patate lesse; condire con olio extravergine di oliva e succo di limone; pane tostato; una porzione di frutta preferibilmente cotta.
- Pomeriggio. Un thè con due fette biscottate.
- Cena. Riso con due/tre cucchiaini di formaggio grattugiato. carne bianca cucinata semplicemente; patate lesse; condire con olio extravergine di oliva e succo di limone; pane tostato. Una porzione di frutta, preferibilmente cotta.
Infine, gli esperti ci lasciano anche il menu per la fase di guarigione, che prevede anche di introdurre la pastasciutta,
per recuperare le “forze” perse durante la malattia
sottolinea Migliaccio, spiegando:
I carboidrati complessi della pasta infatti costituiscono la principale fonte di energia per il cervello, per i muscoli, per i globuli rossi e per l’organismo e rappresenta dunque il carburante indispensabile per svolgere le attività quotidiane. E’ preferibile condirla con olio extravergine di oliva e pomodoro pelato fresco, ottime fonti di vitamine (A, C, E) e di antiossidanti, in particolare di licopene, presente in quantità maggiore nel pomodoro cotto. Con l’aggiunta nel condimento di proteine di origine animale (per tonno o carne trita o pesce sminuzzato) si rende il pasto equilibrato da un punto di vista nutrizionale e si permette di recuperare le masse muscolari perse con la scarsa attività fisica svolta.
In fase di guarigione, quindi, si può sostituire la minestrina con la pastasciutta. Le dimensioni delle porzioni devono essere aumentate gradualmente, così come gradualmente bisogna reintrodurre tutti gli alimenti, inclusi i formaggi e il vino (rigorosamente ai pasti).
Il primo consiglio da seguire quando il virus colpisce resta però sempre lo stesso: mettersi a letto a riposo e assumere i farmaci indicati dal medico, senza dimenticare l’importanza di bere molta acqua a temperatura ambiente.
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