L’alopecia androgenetica: sintomi, cura e test genetico
L'alopecia androgenetica è la più comune casua di calvizie nell'uomo e nella donna. Vediamo come si manifesta, le cause e le cure possibili
L’alopecia androgenetica è la principale causa di calvizie che colpisce circa l’80% degli uomini e il 35% delle donne giovani (percentuale che sale al 50% nel periodo post menopausa). La caduta dei capelli con conseguente diradamento in questo caso, come facilmente intuibile, ha una causa in parte genetica e in parte ormonale.
Gli ormoni androgeni, in particolare il testosterone, vengono infatti prodotti dall’uomo a livello testicolare, ma in percentuale molto inferiore anche dalle donne (in questo caso a secernerli sono le ghiandole surrenali e le ovaie), e sono proprio loro che, in soggetti geneticamente predisposti, producono un’atrofia del capello a livello di bulbo pilifero.
Il testosterone, attraverso il suo enzima 5-alfa-redattasi, infatti stimola la produzione dei recettori del deidrotestosterone (DHT) direttamente nel bulbo pilifero, che sono i responsabili dei danni al follicolo. Il DHT, legandosi ai recettori, infatti, agisce progressivamente in questo modo:
- Prima fase: riduzione dei tempi di crescita del capello
- Seconda fase: miniaturizzazione del follicolo con trasformazione del capelli in pelo
- Terza fase: atrofia del bulbo e mancata proliferazione del capello, che di fatto non cresce più in quella zona (calvizie)
Questa sintomatologia non insorge in tempi brevi, ma è lenta e inesorabile. Nell’uomo i primi segnali si hanno precocemente, ovvero già intorno ai 18 anni, con il classico stempiamento, cui segue un diradamento della zona apicale della testa. Nelle donne, invece, l’alopecia può insorgere in età fertile, ovvero intorno ai 20 anni, oppure direttamente dopo la menopausa (dai 50 anni in poi).
Va detto che per soffrire di alopecia non è necessario avere degli squilibri ormonali, anzi, nella maggior parte dei casi i livelli del testosterone sono assolutamente nella norma. In ogni caso, il test genetico può essere utile per capire, nei soggetti che provengono da famiglie in cui l’alopecia è molto presente, se sono predisposti alla caduta dei capelli. Questo permette di agire preventivamente con una buoni risultati.
Le cure dell’alopecia saranno tanto più efficaci quanto tempestive, perché è importante agire prima che si arrivi alla totale atrofia e morte del bulbo (contro la quale c’è poco da fare). Le terapie proposte contro questa calvizie ereditaria sono diverse, ad esempio troviamo l’autotrapianto (dei capelli che crescono nelle zone della testa non colpite dalla patologia, come la nuca), oppure il protocollo non chirurgico bSBS tramite biostimolazione con cellule staminali ricavate dal sangue del paziente stesso (praticata in Italia dalla HairClinic).
Esistono anche dei farmaci per bocca (finasteride) e topici (Minoxidil, da applicarsi al 2% nelle donne e al 5% negli uomini) in grado di bloccare o ridurre il fenomeno del diradamento, che sono utili nelle prime fasi e permettono di mantenere se non tutta, almeno una buona parte della propria chioma.
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Foto| via Pinterest