Non solo ulcera, Helicobacter pylori causa anche l’infarto
Un nuovo studio dimostra l'associazione tra la presenza del batterio e una grave forma di questo evento cardiovascolare
L’Helicobacter pylori non è certo un nemico sconosciuto. In molti, soprattutto se alle prese con problemi di stomaco, avranno avuto già modo di sentirne parlare. Questo batterio non è però responsabile solo dell’ulcera e secondo uno studio presentato durante il Postgraduate Course GUT Microbiome, Nutrition and Health organizzato al Policlinico “A. Gemelli” di Roma dall’Associazione Europea di Gastroenterologia, Endoscopia e Nutrizione è anche alla base di gravi eventi cardiovascolari come lo scompenso cardiaco, la sindrome coronarica acuta ricorrente e l’infarto STEMI, una delle forme più severe fra quelle conosciute.
A parlarne è stato Francesco Franceschi, direttore della Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso del Gemelli, che già in passato aveva riportato l’attenzione sui molteplici rischi associati alle infezioni da Helicobacter pylori. “Considerando 181 pazienti reduci da infarto STEMI e 50 individui di controllo sani, abbiamo calcolato che la presenza di infezione con ceppi di Helicobacter che producono la tossina cag-A è di circa 4 volte maggiore nei pazienti con infarto”, ha spiegato l’esperto, che ha partecipato allo studio insieme, fra gli altri, ai colleghi Antonio Gasbarrini e Filippo Crea, rispettivamente docente di Gastroenterologia e di Cardiologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico Gemelli.
In particolare, il rischio di infarto aumenta insieme alla concentrazione plasmatica degli anticorpi diretti contro cag-A, una tossina rilasciata da Helicobacter. Ulteriori esperimenti hanno svelato che questi anticorpi riconoscono una proteina simile a cag-A presente sulle placche aterosclerotiche e le aggrediscono. L’ipotesi è che questa reazione porti alla rottura di tali placche e a un’occlusione dei vasi sanguigni che, a sua volta, porta all’infarto.
“Al momento”, ha precisato Franceschi, “questo studio non ci permette di fare una stima corretta del rischio di infarto STEMI associato a Helicobacter. Quello che possiamo dire è che nei nostri studi precedenti, la presenza di infezione da ceppi cag-A-positivi raddoppiava il rischio di sindromi coronariche acute (che comprendono anche lo STEMI)”. Solo nuovi e più ampi studi permetteranno di eliminare ogni dubbio. Nel caso, il rischio di gravi eventi cardiovascolari nelle persone portatrici di Helicobater pylori potrebbe essere stimato misurando la concentrazione di questi anticorpi nel sangue.
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Via | AGI