Perdita di memoria, il rischio è scritto nel gruppo sanguigno?
Il vostro gruppo sanguigno può influenzare la qualità della vostra memoria?
Il gruppo sanguigno è in qualche modo collegato ad un maggiore o minore rischio di avere qualche problema di memoria? Stando a quanto emerso da una ricerca condotta dai membri della University of Vermont College of Medicine la risposta potrebbe essere “si”. Per giungere a tale conclusione, gli esperti hanno preso in esame un campione di 30.000 persone di età superiore ai 45 anni (già arruolate in precedenza per il più ampio studio Reasons for Geographical and Racial Differences in Stroke), e le hanno seguite per un periodo di tre anni e mezzo. Come ben saprete, esistono quattro principali gruppi sanguigni, ovvero il tipo A, tipo B, tipo AB e tipo O. Inoltre, se un antigene chiamato ‘fattore Rh‘ appare sulla superficie dei globuli rossi, una persona sarà considerata Rh + (positivo). Il Tipo O + è il tipo di sangue più comune, mentre AB- è quello meno comune.
Ebbene, del campione di volontari presi in esame, 495 partecipanti hanno presentato problemi di memoria o deterioramento cognitivo durante il corso dello studio. I partecipanti sono stati poi confrontati con 587 persone che non hanno avuto invece alcuna difficoltà cognitiva.
I risultati dimostrano che le persone con sangue di tipo AB avrebbe corso un rischio considerevolmente maggiore di avere problemi di memoria rispetto a quelle appartenenti ad altri gruppi sanguigni. Nello specifico, il rischio sarebbe stato dell’82% in più di avere difficoltà con la memoria, con il linguaggio e con l’attenzione, tutti fattori che possono predire un maggiore rischio di demenza.
Già in precedenza altri studi avevano dimostrato che le persone con sangue di tipo O correvano un minor rischio di sviluppare malattie cardiache e ictus, che rappresentano dei noti fattori di rischio per la perdita di memoria e per la demenza.
Commentando il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Neurology, la dottoressa Mary Cushman ha fatto sapere: “Il nostro studio analizza il tipo di sangue ed il rischio di deterioramento cognitivo, ma diversi studi hanno già dimostrato che fattori come la pressione alta, il colesterolo alto e il diabete aumentano il rischio di deterioramento cognitivo e di demenza”.
Naturalmente sono necessarie ulteriori ricerche che possano confermare questi risultati. Intanto, l’evidenza attuale suggerisce che il modo migliore per mantenere il cervello sano è senza dubbio quello di seguire una dieta equilibrata, non fumare, fare regolare esercizio fisico e mantenere sempre attiva la mente!
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via | BBC