Psicologia: la violenza aumenta il rischio di malattie croniche?
L'esposizione alla violenza aumenta il rischio di soffrire di malattie croniche. Ecco cosa rivela un nuovo studio.
L’esposizione alla violenza può avere un impatto negativo sulla salute fisica e psicosociale di una persona. A suggerirlo sono due nuovi studi condotti dai membri dell’Università di Chicago, i cui autori hanno condotto dei sondaggi su un campione di oltre 500 adulti che vivevano nei quartieri con alti tassi di criminalità e che appartenevano a gruppi prevalentemente minoritari per razza ed etnia.
I risultati emersi dagli studi sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Health Affairs, ed evidenziano che l’isolamento sociale e la solitudine sono significativamente associati a un minore svolgimento di attività fisica, all’assunzione di farmaci in modo inadeguato, a un’alimentazione scorretta, al binge drinking e al vizio del fumo.
Violenza e solitudine: chi rischia di più?
I dati hanno anche mostrato che maggiore è la violenza subita da una persona all’interno della propria comunità, maggiori sono le probabilità che questa persona sia sola. I risultati dello studio sono particolarmente importanti soprattutto per quanto riguarda le persone anziane che vivono in quartieri violenti, che sono maggiormente inclini a sperimentare stati di solitudine e che potrebbero già soffrire di problemi di salute cronici come diabete, obesità o malattie cardiache.
Gli autori dello studio evidenziano inoltre l’esistenza di una connessione tra l’esposizione alla violenza poliziesca e una maggiore ipervigilanza da parte dei membri della comunità. La tendenza a sentirsi sempre “in guardia” può impedire alle persone di fare delle scelte di vita sane, e può portare a ipertensione, malattie cardiovascolari, disturbi della memoria, ansia e disturbi emotivi.
via | MedicalXpress
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