La gastroscopia fa male? Preparazione, sedazione e durata
La gastroscopia è un esame che viene eseguito attraverso l'ausilio di un sondino che dalla bocca raggiunge stomaco e duodeno. Ecco alcune informazioni utili in merito a questa procedura.
La gastroscopia è un esame endoscopico che consente, attraverso un sondino munito di telecamerina, di analizzare le condizioni di salute di esofago, stomaco e duodeno dall’interno. Si tratta di un test efficace per scoprire la presenza di eventuali patologie nascoste – come i tumori – ma soprattutto permette di verificare l’origine di comuni disturbi a carico del tubo digerente, come gastrite, reflusso e ulcera.
Tuttavia, per quanto utile, la gastroscopia (il cui costo è di circa 300 euro) è un esame percepito come molto fastidioso da parte dei pazienti, che prima di sottoporvisi sono colti da mille dubbi e dal timore di avere delle reazioni sconvenienti durante l’esame, o di provare dolore. Il timore è legato al fatto che la gastroscopia prevede l’inserimento del sondino dalla bocca giù fino a stomaco e duodeno, un’idea per niente allettante.
Gastroscopia: durata e sedazione
Ma quanto dura la gastroscopia? In realtà l’esame in sé è rapido, non più di 15-20 minuti (in tutto), e si effettua sotto leggera anestesia, infatti al paziente viene spruzzato un calmante spray nelle prime vie aeree, per ridurre gli effetti “da corpo estraneo” che il sondino endoscopico può provocare inducendo il vomito. Inoltre viene somministrata una lieve sedazione anche per via endovenosa, in modo che la muscolatura addominale rimanga rilassata.
Gastroscopia: la preparazione
Per quanto riguarda la preparazione per la gastroscopia, il paziente dovrà arrivare in ospedale a stomaco vuoto (quindi non dovrà fare colazione al mattino), e anche la cena della notte precedente dovrebbe essere molto leggera.
La gastroscopia fa male?
Ma gastroscopia fa male? Il fastidio principale che si può avvertire non è a livello dello stomaco, quanto piuttosto di gola, ma una volta che il sondino sarà sceso oltre l’esofago non si avvertirà più nulla, anche grazie alla sedazione. Certo, piccoli conati sono fisiologici, ma non creano particolari problemi e non inficiano il buon esito dell’esame. Inoltre con una respirazione nasale profonda si può mantenere il controllo anche su queste reazioni. Naturalmente si può chiedere di effettuare la gastroscopia senza alcun tipo di calmante, ma non è consigliabile.
Gastroscopia transnasale
Sottoporsi ad una gastroscopia è necessario quando si soffre di patologie gastriche ricorrenti, quando vi è il sospetto di una gastrite (e si deve indagarne la natura), di reflusso, di ulcera ed altre condizioni. Anche se non è un esame piacevole, non è neanche molto doloroso, dura poco, e soprattutto consente di giungere immediatamente ad una diagnosi precisa delle condizioni del proprio apparato digerente. Un’alternativa alla classica gastroscopia consiste però nella gastroscopia transnasale, o nella una gastroscopia non invasiva (che potete trovare qui).
Per quanto riguarda la gastroscopia transnasale, questa procedura viene effettuata dopo un digiuno di circa 5 ore. Per l’esecuzione di questo esame, si procederà a un’esplorazione endoscopica della durata di circa 3 minuti, durante i quali il paziente può parlare con il medico e respirare tranquillamente dalla bocca. Tale procedura non rende necessaria una sedazione, e subito dopo l’esame il paziente può riprendere a svolgere le sue normali attività.