Cos’è la proteina C reattiva e perché è alta o bassa
La proteina C reattiva alta è indice di un processo infiammatorio in corso nell'organismo. Vediamo, però, a che tipo di problematiche è associata.
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Tra i valori da controllare nelle analisi del sangue, talvolta c’è anche la proteina C reattiva (PCR), che il proprio medico può aver prescritto per scoprire se, nell’organismo, siano presenti processi infiammatori “latenti”, spesso in associazione con i valori della VES. Cosa significa, dunque, avere alti o bassi livelli di proteina C reattiva e quando dobbiamo preoccuparci?
Cos’è la proteina C-reattiva
Si tratta di una molecola prodotta a livello epatico dal nostro sistema immunitario, i cui valori nel sangue sono, in genere, piuttosto bassi. Quando, il nostro medico di base o uno specialista, può ritenere necessario andare a rilevare proprio la presenza di questa proteina? Quando sospetta che ci sia un processo infiammatorio nel nostro corpo, che può essere provocato da una malattia sistemica, da un’infezione, o da disturbi a carico dal cuore.
La proteina c-reattiva venne scoperta intorno al 1930 attraverso le analisi del sangue di alcuni pazienti malati di polmonite da pneumococco. Il suo nome deriva dall’antigene polisaccaridico C dello pneumococco (Streptococcus pneumoniae) al quale la proteina reagiva nella fase acuta di malattia.
Proteina C-reattiva: valori normali
Quali sono i valori normali di proteina c-reattiva (PCR)? Di norma è presente nel sangue in concentrazioni molto basse, inferiori a 8 mg/l. In caso di infiammazioni molto serie, i livelli possono aumentare con grande rapidità, arrivando a raggiungere valori che possono essere anche cento volte superiori a quelli medi, fino a toccare i 500-1000 mg/l.
Attenzione, però, perché gli intervalli di riferimento possono variare da laboratorio a laboratorio: controllare bene il referto prima di preoccuparsi e comunque far sempre vedere le analisi del sangue al medico di base o al medico specialista che le ha prescritte.
Quando i livelli di PCR sono bassi (inferiori o uguali a 1 mg/L), non c’è da preoccuparsi, evidentemente nell’organismo non è presente alcun processo infiammatorio. Al contrario di quando, invece, i livelli sono alti!
Proteina C-reattiva alta
Alti livelli di proteina C reattiva (superiori a 3 mg/L) sono spesso collegati con la presenza di cardiopatie (anche nascoste), e disturbi a livello vascolare. Ma sono soprattutto malattie infiammatorie autoimmuni come l‘artrite reumatoide e il lupus eritematoso sistemico possono essere rivelate da alti valori ematici di questa molecola. Altre patologie associate alla proteina C reattiva alta sono il diabete di tipo II (anche detto “degli adulti”, legato a obesità e uno stile di vita sedentario), la vasculite e le malattie del tessuto connettivo, della pelle e dei vasi sanguigni, forme tumorali, colite, morbo di Chron e infezioni intestinali, polmonite e tubercolosi.
Come si nota, un corollario di malattie tra le più varie, per la diagnosi delle quali non basta certo solo un’analisi del sangue, per quanto accurata possa essere. Il PCR alto non è indicativo di nessuna malattia specifica, infatti. All’interno di un iter diagnostico più completo, anche il livello ematico della proteina C reattiva si inserisce come elemento chiarificatore.
Proteina C-reattiva alta in gravidanza
Cosa vuol dire, invece, quando la proteina c-reattiva (PCR) è alta in una donna in dolce attesa? L’esame del sangue viene usato durante il monitoraggio e la prognosi di una malattia a base infiammatoria, che può aver colpito la mamma nei nove mesi di gravidanza. Anche in questo caso, infatti, la proteina si attiva in caso di infezioni, neoplasie, lesioni di tessuti e processi infiammatori di varia natura. Di solito la sua attivazione precede i sintomi clinici della malattia che la scatena.
Ovviamente se le analisi del sangue di una donne in dolce attesa hanno evidenziato questo valore un po’ più alto della norma, bisogna indagare per capire dove si trova il processo infiammatorio o qual è la causa scatenante, per curare subito la mamma e prevenire possibili disturbi al bambino che porta in grembo. Mai sottovalutare la proteina c reattiva alta in gravidanza.
PCR alta nei bambini
Infine, cosa succede quando la PCR è alta nei bambini? Il dosaggio indica se i bambini sono affetti da un’infezione virale o batterica. I valori si innalzano in caso di infiammazione e in particolare nei neonati la sua concentrazione aumenta in modo immediato in caso di infezioni alle vie respiratorie o di appendicite. Se i valori oscillano tra i 50 e i 60 mg/L, si può già parlare di un’infezione in corso, come ad esempio faringite, bronchite, polmonite. In caso di appendicite, malattia esantematica, infezione da Adenovirus o Herpes Virus, come la mononucleosi, i valori possono essere anche molto elevati.
C’è anche un’altra condizione che causa valori elevati di proteina C reattiva: parliamo dell’obesità infantile. Diversi studi hanno dimostrato che i bambini obesi o in sovrappeso tra i 3 e i 5 anni mostrano alti livelli di proteina C reattiva, che li porta anche a soffrire più probabilmente di malattie cardiache.