Benessereblog Benessere Genitori e figli A quanti mesi si può portare un neonato in piscina?

A quanti mesi si può portare un neonato in piscina?

I pediatri consigliano di non portare i neonati a nuotare in piscina prima delle sei settimane di vita e di attendere ancora un po' in casi eccezionali. Bisogna attendere che il cordone ombelicale si sia seccato, inoltre le prime settimane di vita sono delicate perché famiglia e bebè devono abituarsi a nuovi ritmi, come per l'allattamento al seno. Inoltre, la mamma potrebbe essere esposta maggiormente al rischio di contrarre infezioni

A quanti mesi si può portare un neonato in piscina?

Fonte immagine: Pixabay

Quando nasce un bambino sono tante le domande che affollano la mente dei neogenitori, in particolare per quello che riguarda le prime volte del piccolo, quello che può fare e quello che, invece, sarebbe meglio evitare, soprattutto nei primi mesi di vita. A quanti mesi si può portare un neonato in piscina, ad esempio? Di solito l’acquaticità è un’attività consigliata ai più piccoli di casa, per far loro prendere confidenza con un ambiente al quale sono già stati abituati, avendo vissuto nel liquido amniotico nel grembo materno. Ecco cosa ne pensano i pediatri sulla piscina per i neonati.

A che età portare i neonati in piscina

Soprattutto se fuori è caldo, la voglia di andare in piscina con il bambino appena nato potrebbe essere tanta. I pediatri, però, consigliano di aspettare qualche settimana. In realtà, il bambino potrebbe iniziare a nuotare in piscina fin dopo la nascita, ma anche i corsi di nuoto neonatale non accettano iscrizioni prima delle sei settimane di vita. Non dobbiamo mai anticipare i tempi.
I motivi sono tanti:

  • il cordone ombelicale deve seccarsi e cadere prima di poter fare un bagnetto
  • gli sbalzi termici, inoltre, non fanno mai bene ai bambini troppo piccoli (come non fanno bene a nessuno, in realtà)
  • la famiglia deve ancora trovare un equilibrio con i nuovi ritmi
  • l’allattamento al seno è ancora in fase di rodaggio
  • il sistema immunitario sta maturando, complice anche il latte materno
  • la mamma potrebbe contrarre infezioni, dal momento che per riprendersi dal parto, anche dal punto di vista del sistema immunitario, ci vuole un po’ di tempo (dopo il taglio cesareo o in caso di strappo perineale, poi, si potrebbe dover attendere almeno la prima visita dopo il parto, intorno ai 40 giorni dopo la nascita del bambino)

Come andare in piscina con un neonato

In piscina con il neonato ci sono delle precauzioni da prendere. La temperatura dell’acqua non deve scendere sotto i 32 gradi e, inoltre, il bambino va immerso in acqua fino alle spalle, così da non prendere freddo. Se inizia tremare, è il segnale che bisogna uscire dalla piscina e scaldarlo con un asciugamano (i neonati perdono calore velocemente). Seguire le istruzioni dell’istruttore, senza mai lasciare o perdere di vista il neonato, rimanendo sempre in acqua con lui, è di prioritaria importanza (di solito le piscine prevedono che i genitori o gli accompagnatori adulti stiano con i bambini in acqua fino ai 3 anni, per sicurezza). Come lo è fare la doccia dopo il bagno, per mandare via il cloro, applicando una crema solare.

Evitiamo, poi, di portare in piscina neonati che sono raffreddati o che hanno dermatiti o altri disturbi a carico della loro pelle sensibile e delicata.

neonato in piscina
Fonte: Pixabay

Quanto tempo può stare in acqua un neonato?

Ricordiamoci di iniziare l’inserimento in piscina con gradualità, per aiutare il neonato ad abituarsi: prima per soli 10 minuti, aumentando man mano la permanenza in acqua. Fino ai 12 mesi non dovrebbero stare in acqua per più di mezz’ora, che può diventare più tempo in seguito, quando i bambini crescono.

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