A rischio depressione chi lavora troppo e chi non lavora affatto
A rischio depressione se si lavora troppo ma anche se non si lavora affatto.
A volte gli studi scoprono e riscoprono l’acqua calda. Lavorare troppo fa male ed aumenta il rischio di depressione. Uno studio inglese condotto da Marianna Virtanen dello University College di Londra, pubblicato sulla rivista PLoS One, avrebbe scoperto o meglio confermato che lavorare oltre undici ore al giorno è stressante e ci rende depressi. Ovvio, undici ore in ufficio escludono ogni possibilità di attività fisica, hobbies, vita privata e relazioni sociali.
L’inattività e la disoccupazione espongono ugualmente al rischio di depressione. Insomma, facendo due più due, sono gli eccessi a minare il nostro equilibrio. Perdere il lavoro, non aver mai lavorato in vita propria, lavorare troppo sono tutte situazioni riconducibili ad un rapporto sbagliato con la vita lavorativa che occupa troppo, nessuno o troppo poco spazio.
E allora perché non seguire l’invito che gli psicologi del lavoro lanciano da tempo a Governi ed aziende? Far lavorare più persone ma meno ore a settimana. La produttività aumenta se si ha più tempo libero, ci si ammala di meno per lo stress e la qualità del lavoro è decisamente superiore. Inoltre, con il telelavoro, altra proposta sensata che ancora ha attecchito poco in Italia, si restituisce agli impiegati qualche ora di sonno, si evita lo stress da traffico e diminuiscono anche i costi, sia per le aziende che per i lavoratori.
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