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Acqua, 7 Fake News da sfatare

Ecco quali sono le fake news da sfatare in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua.

Acqua, 7 Fake News da sfatare

Oggi si celebra la Giornata mondiale dell’acqua, una giornata davvero importante, in occasione della quale gli esperti vogliono sfatare alcune fake news che non fanno altro che compromettere la qualità della nostra vita e la salvaguardia del nostro pianeta. Uno studio condotto da Eumetra in Italia ha infatti fatto emergere uno scenario di preoccupante indifferenza. Solo il 15% degli italiani si mostra attento al problema dell’acqua, e la scarsa conoscenza non fa altro che alimentare luoghi comuni e falsi miti che rendono sempre più lontano l’obiettivo di ottenere consumi e stili di vita più responsabili e sostenibili.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, Culligan – leader internazionale nel settore dell’acqua – invita dunque a riflettere su alcune delle più famose “bufale” in tema di acqua. Scopriamo insieme di quali si tratta:

  1. L’acqua del rubinetto non è sicura – FALSO. In realtà in Italia si registra un’ottima qualità dell’acqua di acquedotto. Il nostro Paese si trova al quinto posto per la qualità dell’acqua, preceduto solo da Austria, Svezia, Irlanda e Ungheria. L’alta qualità media della nostra acqua è dovuta alla sua origine sotterranea (per l’85% delle nostre fonti). Ciononostante, molti italiani ritengono che l’acqua del rubinetto non sia sicura, e ciò porta il nostro Paese ad ottenere il primo posto nella lista dei Paesi europei per consumo di acque minerali in bottiglia, e il secondo posto al mondo, dopo il Messico.
  2. È meglio bere solo acqua in bottiglia. VERO/FALSO. L’acqua di acquedotto e le acque minerali sono regolate da normative differenti, e ciò fa sì che alcune acque minerali in commercio contengano elementi (ad esempio arsenico, manganese o solfati) in quantità superiori rispetto a quelle permesse per l’acqua del rubinetto. La maggior parte delle bottiglie di acqua minerale in commercio è inoltre realizzata in plastica PET, che a causa del deterioramento potrebbe rilasciare particelle nocive per la salute.
  3. L’acqua con elevate quantità di sodio fa male alla salute. FALSO. Il Sodio è una sostanza molto importante per il corpo umano, e come se non bastasse, la quantità assorbita attraverso l’acqua non ha un impatto minimamente significativo se paragonata a quella assunta attraverso i cibi.
  4. L’acqua con elevato contenuto di calcio fa venire i calcoli. FALSO. Si tratta di un luogo comune assolutamente falso. Infatti non esiste una diretta correlazione tra la concentrazione di Calcio presente nell’acqua e lo sviluppo dei calcoli, ma anzi, una dieta povera di Calcio potrebbe addirittura aumentare il rischio di sviluppare questa condizione.
  5. Il cloro che si trova nell’acqua del rubinetto non fa bene. FALSO. Il cloro è presente nelle acque potabili proprio a garanzia della salute pubblica, ed ha la funzione di sanitizzare gli acquedotti. Se non doveste tollerarne il sapore, non dovrete far altro che applicare dei semplici filtri a carbone attivo, che ne eliminano l’odore e il sapore.
  6. Bere durante i pasti fa male alla salute. FALSO. Molte persone non bevono durante il pasto, perché pensano che, così facendo, possono digerire più facilmente e perdere peso più velocemente. In realtà si tratta di una convinzione errata. Bere non più di 600-700 ml di acqua durante il pasto serve infatti a migliorare la consistenza degli alimenti ingeriti, e migliora quindi la digestione. L’importante è non esagerare con la quantità di acqua, poiché i succhi gastrici verrebbero diluiti e i tempi di digestione potrebbero aumentare.
  7. Le bottiglie di plastica si smaltiscono senza problemi. FALSO. Per finire, non è vero che le bottiglie di plastica si smaltiscono velocemente e senza problemi, quelle in PET hanno una vita media stimata intorno ai 1000 anni, e non sono biodegradabili. Inoltre, attualmente solo una piccola parte delle bottiglie di plastica viene avviata al riciclo, e di questa, una percentuale bassissima viene trasformata in nuovi oggetti o imballaggi. La stessa produzione delle bottiglie di plastica richiede grandi quantità di acqua e petrolio, per un processo che non può essere considerato affatto sostenibile.

Foto da Pixabay

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