Cos’è l’afefobia
L'afefobia in psicologia è la paura del contatto fisico, che si manifesta con sudorazione intensa e improvvisa, tachicardia, tremori, ansia, nausea, dermatiti, prurito. Le cause sono solitamente riconducibili a traumi ed esperienze negative vissute nell'età dell'infanzia. Il trattamento consigliato è quello che comprende sedute di psicoterapia, sfruttando con gradualità la tecnica dell'esposizione o la pet therapy.
L’Afefobia è la paura di essere toccati o di toccare, la fobia del contatto fisico, che può manifestarsi con chiunque, anche nell’intimità. La parola deriva dai termini greci apto, “toccare”, e phobia, “paura”. Chi ne soffre ha letteramente il terrore che qualcuno possa dare un abbraccio, una stretta di mano, una pacca sulla schiena o anche solo sfiorarlo. Il timore e il fastidio possono tramutarsi in una vera e propria fobia, che in psicologia è, appunto, nota come afefobia o aptofobia.
Scopriamo insieme i sintomi, le cause e i possibili trattamenti della paura del contatto fisico.
Sintomi dell’afefobia
I sintomi dell’afefobia possono essere diversi:
- sudorazione eccessiva
- tachicardia
- nausea
- tremore
- ansia
- attacchi di panico
- rimuginio
- evitamento
- sintomi psicosomatici come dermatite o prurito
Chi soffre di afefobia tende ad evitare di trovarsi vicino ad altre persone, soprattutto in luoghi stretti. Per questo i pazienti sono maggiormente portati a sperimentare anche altre condizioni psicologiche come l’ansia sociale, l’agorafobia. Chi riceve una diagnosti del genere potrebbe avere anche problemi nei rapporti con le altre persone, in particolare con un possibile partner, con tutte le ripercussioni che tali sintomi possono avere sull’intimità e sulla vita di coppia.
Cause della paura del contatto fisico
Non esistono ancora studi scientifici che siano riusciti a indagare a fondo sulle cause dell’afefobia. Anche perché spesso la paura del contatto si manifesta come sintomo secondario ad altre problematiche di tipo psicologico, come i disturbi di personalità (il disturbo evitante, ad esempio), i disturbi dello spettro autistico o i disturbi post traumatici.
Tra le cause oggi note possiamo citare traumi subiti in età infantile, come violenze o abusi sessuali: tali esperienze traumatiche possono lasciare segni forti e profondi nella psiche dei bambini, che si manifestano anche da adulti con la fobia del contatto fisico. Anche uno stile di attaccamento infantile insicuro o la mancanza di contatto con i genitori alla nascita, in particolare con la figura materna, possono causare problemi nello sviluppo del Sé corporeo e del Sé psicologico, che possono causare afefobia.
Questa condizione psicologica, inoltre, può nascondere sentimenti di vergogna e la paura di non sentirsi all’altezza difficili da mandare via.
Come si cura l’afefobia
La terapia psicologica in casi di afefobia è fondamentale. Con uno psicoterapeuta il paziente può affrontare un percorso iniziando a lavorare su stesso, sulle origini della fobia, sul suo passato, su eventuali traumi, cercando le strategie migliori per affrontare la paura del contatto fisico. Bisogna contattare uno psicologo che sia specializzato in disturbi d’ansia e fobie e che possa aiutarlo in modo graduale anche attraverso la tecnica dell’esposizione. Nei pazienti afefobici è risultata performante anche la pet therapy: il contatto con un cane da terapia o un altro animale addestrato, può far superare la paura di toccare gli altri o di essere toccati.
Affidarsi a uno psicologo che abbia studiato a fondo tali fobie può essere l’unica via d’uscita per allontanare questo disturbi e fare in modo che esperienze e traumi del passato non influenzino più in maniera negativa il nostro presente e il nostro futuro.