Agoaspirato tiroideo, come si esegue e quando è consigliato
L'agoaspirato tiroideo è un esame diagnostico indolore e poco invasivo che viene utilizzato per analizzare dei noduli individuati all'interno della tiroide. Ecco come si esegue e in quali casi viene consigliato.
L’agoaspirato tiroideo è un metodo diagnostico poco invasivo che permette di valutare i noduli della tiroide individuati in precedenza tramite un esame ecografico. Grazie all’agoaspirato tiroideo si possono prelevare delle cellule tiroidee contenute all’interno del nodulo che si deve analizzare, per capirne la natura e capire se si tratta di un nodulo benigno o di un nodulo maligno.
L’agoaspirato tiroideo viene eseguito attraverso l’inserimento di un piccolo ago nel collo all’altezza della tiroide. Il medico viene guidato tramite l’ecografo, indispensabile per i noduli più piccoli, per poter individuare il punto in cui inserire l’ago per raggiungere il nodulo tiroideo che dovrà essere esaminato. L’ago è molto sottile ed è attaccato ad una siringa, che andrà ad aspirare il materiale. L’esame dura pochissimi secondi e non è doloroso: si prova un minimo fastidio quando viene introdotto l’ago, ma niente di preoccupante.
Dopo l’esame, il paziente viene invitato a rimanere per qualche minuto in attesa fuori dall’ambulatorio dove ha eseguito l’esame. Si potrebbe formare un ematoma nella zona di aspirazione, che si può facilmente prevenire con l’applicazione di un impacco di ghiaccio. Non è un esame pericoloso.
L’agoaspirato tiroideo viene eseguito in caso di noduli palpabili che crescono progressivamente, noduli con diametro inferiore a 10 millimetri che possono apparire sospetti, noduli in soggetti ad alto rischio, con famigliarità per il carcinoma della tiroide o per altre malattie.
Foto | da Flickr di euthman
Via | endocrinologiaoggi
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