I nostro corpo funziona bene in condizioni di equilibrio e ogni interruzione dello stesso può portare a disturbi in maniera più o meno evidente. Se parliamo di alcalosi respiratoria facciamo riferimento ad una di queste alterazioni, che vanno ad interferire con la cosiddetta omeostasi acido base.
Si tratta di una condizione medica in cui avviene uno sbilanciamento, a livello ematico, tra ossigeno e anidride carbonica, aumentando il pH del sangue e invece diminuendo i valori di Pco2. In poche parole il pH ematico tende a salire oltre il valore di guardia di 7,45 e l’anidride carbonica scende, rendendo il sangue troppo alcalino.
[related layout=”big” permalink=”https://scienzaesalute.blogosfere.it/post/595703/dispnea-respiratoria-sintomi-cause-cosa-fare”][/related]
L’alcalosi respiratoria si verifica generalmente quando il corpo riceve uno stimolo o un input che lo manda in iperventilazione. Se la respirazione aumenta in maniera impropria, si possono avere modifiche a livello di ricambio di aria alveolare, espellendo velocemente la CO2 e generando una riduzione della concentrazione circolante di ioni idrogeno, con un contestuale aumento del pH del sangue. La condizione opposta è detta invece acidosi respiratoria, durante la quale lo scompenso è dettato da un aumento eccessivo di anidride carbonica e una diminuzione del pH ematico.
I motivi per cui si può presentare l’alcalosi respiratoria sono:
Lo scompenso acido base con aumento del pH ematico e abbassamento dei livelli di anidride carbonica porta con sé, quantomeno nella fase acuta, una serie di sintomi a cui prestare attenzione, tra cui:
Foto | Pixabay