Allergie, i livelli di omega 3 e omega 6 nel cordone ombelicale predicono il rischio
Se elevati indicano una maggiore probabilità di avere a che fare con reazioni respiratorie o cutanee prima dell'adolescenza
Da oggi anche chi non vuole conservare le sue preziose cellule staminali o donare a chi ne ha bisogno potrebbe avere un buon motivo per non disfarsi del cordone ombelicale subito dopo la nascita del suo bambino. Una nuova ricerca dell’Universita’ svedese di Chalmers, pubblicata sulla rivista PLoS One, ha infatti dimostrato che la sua analisi può essere utile per svelare la predisposizione del neonato a sviluppare allergie respiratorie o cutanee durante i primi 13 anni di vita.
A fare la differenza sono i livelli degli grassi omega 3 e omega 6. Indispensabili per la sopravvivenza dell’organismo e utili anche per contrastare l’insorgenza di alcune malattie anche gravi, questi acidi grassi polinsaturi sono presenti anche nel sangue del cordone ombelicale. Tuttavia, se le loro concentrazioni sono molto elevate la probabilità che il bambino sviluppi un’allergia respiratoria o cutanea prima dall’adolescenza è maggiore.
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori svedesi hanno monitorato lo stato di salute di circa 800 bambini nati tra il 1996 e il 1997 di cui sono state misurate le concentrazioni di diversi tipi di acidi grassi nel sangue. Quando i ragazzini hanno compiuto 13 anni è stata invece valutata l’eventuale diagnosi di allergie.
L’analisi dei dati a disposizione ha svelato che al momento della nascita i bambini che a 13 anni avevano già ricevuto una diagnosi di allergia avevano una maggiore quantità di acidi grassi omega 3 e omega 6 nel sangue del cordone ombelicale. I livelli di acidi grassi monoinsaturi sono, invece, risultati minori rispetto a quelli misurabili nei ragazzi che non soffrono di allergie.
Questi risultati potrebbero destano stupore fra chi conosce gli omega 3 per i suoi benefici salutari. Infatti ricerche precedenti hanno dimostrato la loro associazione ad una riduzione della comparsa di allergie nei figli delle donne che durante la gravidanza ne consumano grandi quantità. Non è, però, la prima volta che le ricerche su questi acidi grassi – fra i dominatori del mercato degli integratori alimentari – forniscono dei risultati contrastanti. E’ forse il caso di evitare di assumere supplementi a base di omega 3, se non altro per precauzione? A tal proposito gli esperti di nutrizione ricordano che la migliore strategia per mantenersi in salute sfruttando i benefici dei nutrienti presenti nei cibi è garantirsi un’alimentazione equilibrata, mentre gli integratori dovrebbero essere assunti solo in caso di comprovata necessità.