Alluce rigido: l’intervento è sempre necessario?
Quali sono le cause dell’alluce rigido, quali i sintomi e qual è il trattamento più indicato?
Quello dell’alluce rigido è un problema che comporta una forte sensazione di dolore. Normalmente tale condizione può essere provocata da un trauma, da tanti piccoli microtraumi (ad esempio quelli dovuti allo sport, in particolare ad attività come la danza classica, il calcio, l’arrampicata sportiva e il rugby), o anche dal normale invecchiamento delle articolazioni. Fra i sintomi dell’alluce rigido si segnalano una sensazione di dolore specialmente al mattino o dopo aver svolto dell’attività fisica. Il soggetto non riesce a muovere l’alluce verso l’alto, e se tenta di farlo, il dolore diventa più acuto.
Tutto ciò comporterà, a lungo andare, l’insorgenza di altri problemi, che comprometteranno l’esecuzione di movimenti anche semplicissimi, come il mettersi le scarpe ad esempio. Purtroppo questo genere di disturbo non può essere curato con un trattamento “conservativo”, per cui l’utilizzo di plantari o altri supporti non comporta grandi benefici.
Il solo modo per curare in maniera risolutiva l’alluce rigido è quello di sottoporsi ad un intervento chirurgico, che in base alla situazione specifica del paziente, consisterà in una pulizia articolare o chelotomia, osteotomia decompressiva, blocco articolare o artrodesi, oppure nella sostituzione dell’osso dell’alluce con protesi totale o parziale.
Ognuno degli interventi menzionati permetterà al paziente di guarire in maniera efficace dal problema, e di liberarsi quindi dal dolore. Detto questo, nei casi più lievi è possibile alleviare l’infiammazione locale e intraarticolare mediante l’assunzione di farmaci antiinfiammatori o mediante delle terapie fisiche, fermo restando che il trattamento davvero risolutivo sarà comunque quello chirurgico.
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