Salute

Alluce valgo, come diminuire il fastidio e quando preoccuparsi

L’alluce valgo è una deformazione dell’avampiede che colpisce principalmente le donne. Cosa c’è da sapere su questo problema

Segnato da un aumento della protuberanza all’alluce e dolore, può portare a complicazioni come osteoartrite. È fondamentale scegliere scarpe adeguate e consultare un medico per trattamenti specifici e possibili interventi chirurgici. L’alluce valgo è una condizione medica che si presenta con una deformazione progressiva dell’avampiede, coinvolgendo principalmente il primo raggio, ovvero l’alluce e il primo metatarso. Questa patologia, che colpisce in particolare le donne, si caratterizza per lo spostamento del primo metatarso verso l’interno del piede, con una conseguente sporgenza dell’articolazione metatarso-falangea. Tale deformazione può provocare una protuberanza dolorosa sul bordo interno dell’avampiede, comunemente chiamata “cipolla”.

L’alluce valgo può svilupparsi a qualsiasi età, ma è più frequente tra i 40 e i 50 anni, colpendo circa il 30% degli anziani e il 2% dei bambini. Statistiche indicano che nove casi su dieci riguardano donne, suggerendo una predisposizione genetica o ormonale. Se non trattata, la deformazione può peggiorare nel tempo, portando a un’ulteriore deviazione dell’alluce e a riposizionamenti del peso corporeo sulle altre dita del piede, causando calli, duroni e altre alterazioni.

Alluce valgo: cause, sintomi e come comportarsi

Le cause dell’alluce valgo sono multifattoriali e possono includere predisposizioni genetiche, uso di calzature inappropriate, traumi e pratiche sportive. Le scarpe strette, con punte appuntite o tacchi alti, possono accentuare la deformazione esistente, mentre la storia familiare gioca un ruolo significativo, essendo ereditario nel 25% dei casi.

Non sottovalutare il problema dell’alluce valgo – (benessereblog.it)

Altri fattori di rischio comprendono:

  • Età: Soprattutto per le donne durante la menopausa.
  • Sovrappeso: Aumenta la pressione sull’arco plantare.
  • Tipo di piede: Ad esempio, il piede “egizio”, in cui l’alluce è più lungo del secondo dito.
  • Sport ad alto impatto: Attività come danza, corsa e calcio esercitano una pressione notevole sulle articolazioni del piede.

L’alluce valgo è facilmente riconoscibile grazie alla presenza di un rigonfiamento sulla parte laterale dell’alluce. I sintomi principali includono:

  • Rigonfiamento alla base dell’alluce.
  • Forte dolore localizzato nell’articolazione.
  • Difficoltà a indossare scarpe a causa della deformazione.
  • Instabilità dell’articolazione dell’alluce.

Questi sintomi possono influenzare non solo la funzionalità del piede, ma anche il benessere psicologico del paziente, causando disagio estetico e limitando la qualità della vita. La prevenzione dell’alluce valgo è possibile attraverso misure semplici ma efficaci, tra cui:

  1. Indossare scarpe appropriate, larghe, con punta arrotondata e tacchi non superiori ai 3-4 cm.
  2. Correggere disturbi posturali del piede, come il piede piatto, utilizzando plantari ortopedici.
  3. Mantenere un peso corporeo sano per non sovraccaricare l’arco plantare.
  4. Proteggere l’alluce valgo infiammato con impacchi di ghiaccio e utilizzare protezioni specifiche per limitare il dolore.
  5. Consultare un podologo per trattare calli e duroni.

È importante rivolgersi a un medico quando si notano segni di infiammazione e dolore persistente nell’area dell’alluce valgo. Se la condizione peggiora e compromette la capacità di camminare, è opportuno effettuare una visita specialistica per valutare le opzioni di trattamento.

La diagnosi dell’alluce valgo avviene attraverso un esame clinico condotto da un medico, spesso integrato da esami radiografici per valutare l’entità della deformazione e le eventuali complicazioni associate. Il trattamento dell’alluce valgo varia a seconda della gravità della condizione. Nelle fasi iniziali, si raccomanda di indossare calzature adeguate e, se necessario, di assumere antidolorifici per alleviare il dolore. Per chi pratica sport, è consigliabile consultare un podologo per la creazione di plantari personalizzati. Nei casi in cui i metodi conservativi non portano a miglioramenti significativi, potrebbe essere necessario considerare un intervento chirurgico.

Published by
Claudio Rossi