
Esiste un legame fra livelli di istruzione più elevati e riduzione del rischio di infarto e ictus. A rivelarlo è un nuovo studio pubblicato sulle pagine della rivista BMJ, i cui autori spiegano che, già in precedenza, la scienza aveva dimostrato che ogni 3,6 anni in più di studio possono ridurre di un terzo il rischio di malattie cardiache.
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Tuttavia, gli scienziati non sapevano esattamente perché trascorrere più tempo sui libri fosse associato a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. Per il nuovo studio, gli autori hanno utilizzato delle analisi statistiche e genetiche, ed hanno scoperto che solo il 40% dell’effetto dell’istruzione sul rischio di malattie cardiovascolari può essere spiegato attraverso parametri come l’indice di massa corporea, la pressione sanguigna o il vizio del fumo (che definiscono rispettivamente il 18%, il 27% e il 34% di tale associazione).
Lo studio ha anche suggerito che ogni 3,6 anni aggiuntivi di istruzione sarebbe collegato a una riduzione del BMI e a una riduzione della pressione arteriosa sistolica.
Ora dobbiamo indagare su quali altri motivi potrebbero collegare l’educazione alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari
spiegano gli autori, i quali ipotizzano che chi ha studiato di più tenderebbe a rivolgersi più spesso al medico in presenza di sintomi che riguardano la propria salute. È però importante notare che questa associazione non implica affatto che abbandonare la scuola prima debba essere collegato a un maggior rischio di sviluppare delle malattie cardiache.
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via | ScienceDaily
Foto da Pixabay