Alzheimer e demenza: l’attività fisica li può prevenire
Con un'attività fisica regolare si può allontanare il rischio di Alzheimer e demenza. Questo emerge da un nuovo studio del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston. Ecco i risultati della ricerca
Un nuovo studio del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston getta nuova luce su Alzheimer e demenza che, dagli esiti della ricerca scientifica, potrebbero essere prevenuti da un’attività fisica regolare ed eseguita in certe condizioni.
Lo studio, pubblicato sul Neurology Clinical Practice, ha infatti evidenziato come il fitness e in particolare gli sport aerobici, siano un efficace metodo di prevenzione contro l’insorgenza di patologie degenerative a carico del cervello.
I ricercatori hanno analizzato quasi 5000 trial clinici, in modo da comprendere quale fosse il tipo di attività adeguato e i tempi di esecuzione efficaci, scegliendone poi 98, comprensivi di 11mila casi di persone over 65, sia in perfetta salute cognitiva, sia con principi di declino.
La ricerca ha dato risultati molto precisi, dimostrando come tutte le attività di tipo aerobico, come camminata, corsa, ciclismo, ma anche quelle più puntate alla meditazione, come yoga e tai chi, fossero responsabili di grandi benefici a livello intellettivo, velocizzando i principali processi mentali. L’esito è stato positivo anche per le persone già in deficit cognitivo.
Secondo il team di ricercatori, per avere risultati effettivi contro l’insorgenza di Alzheimer e altre forme di demenza, l’attività fisica deve essere di 2 ore a settimana e 52 nell’arco di sei mesi.
Ma come agisce lo sport sul cervello? Da test sui topi si è visto come il movimento regolare avesse effetti innanzi tutto sulla salute cardiovascolare, allontanando il rischio di formazione di placche senili, formazioni neuronali “di scarto”, alla base del declino cognitivo in età matura.
Il fitness si sarebbe dimostrato efficace anche nel migliorare la plasticità dell’ippocampo, area del cervello imputata alla formazione della memoria e al movimento nello spazio circostante. Nei casi di Alzheimer è la parte cerebrale più danneggiata.
Anche secondo Camillo Marra, professore della Clinica della Memoria presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, l’attività fisica sarebbe alla base di una buona salute mentale:
[quote layout=”big” cite=”Prof. Camillo Marra]Movimento, dieta e salute cardiovascolare sono i tre cardini su cui possiamo intervenire per prevenire l’esordio di una forma di demenza. L’attività fisica è uno strumento molto potente, come dimostrano evidenze prodotte nel Nord Europa: in persone con un familiare affetto da demenza, praticare un esercizio costante e mediamente intenso azzerava l’aumento del rischio collegato alla familiarità[/quote]
Via | Repubblica
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