Alzheimer, ecco la dieta per ridurre il rischio
Una nuova dieta potrebbe ridurre significativamente il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Ecco cosa emerge da una nuova ricerca.
L’Alzheimer potrebbe essere tenuto alla larga grazie a una nuova dieta. Sarebbe questo quanto emerge da un lavoro di ricerca condotto dai membri del Rush University Medical Center e pubblicato su “Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association”. La dieta, il cui nome è “Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay” (MIND) è stata creata dalla dottoressa Martha Clare Morris, e si basa sui fondamenti della (Dietary Approaches to Stop Hypertension) e su quelli della dieta mediterranea.
Sappiamo che sia la Dieta Mediterranea che la dieta DASH possono ridurre il rischio di problemi cardiovascolari, come infarto, ictus e ipertensione arteriosa, ed alcuni studi hanno suggerito che queste diete possono anche proteggere anche dal rischio di demenza, ma gli esperti hanno voluto analizzare gli effetti di una dieta a basso consumo di grassi e dolci, sulla prevenzione del rischio di Alzheimer.
Nello specifico, la nuova dieta si compone di 15 alimenti: 10 appartenenti al gruppo dei cibi “amici per il cervello”, e 5 appartenenti al gruppo di alimenti che non fanno affatto bene alla nostra salute.
Gli alimenti del primo gruppo sono naturalmente verdure a foglia verde, verdure in generale, noci, frutti di bosco, legumi, cereali integrali, pesce, pollame, olio d’oliva e vino; mentre carni rosse, burro e margarina, formaggi, dolci e caramelle, e fritti o cibi dei fast food appartengono al gruppo di alimenti che dovrebbero essere limitati.
A differenza della dieta DASH e della dieta mediterranea – in cui viene consigliata l’assunzione di una buona quantità di frutti – la dieta MIND si concentra in particolar modo sul consumo di bacche, mirtilli e fragole soprattutto, frutti ben noti per i loro effetti benefici sul cervello.
Per analizzare meglio gli effetti della dieta sul rischio di Alzheimer, i ricercatori hanno studiato l’assunzione di cibo da parte di 923 partecipanti di età compresa tra 58 e 98 anni, i quali facevano parte del Rush Memory and Aging Project. I volontari hanno fornito informazioni in merito alla loro alimentazione attraverso dei questionari compilati fra il 2004 e il 2013, ed i ricercatori hanno valutato i partecipanti in base a quanto la loro dieta fosse vicina alle regole della dieta MIND, della dieta mediterranea o della dieta DASH. L’incidenza della malattia di Alzheimer è stata valutata durante un periodo di follow up durato 4,5 anni.
I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che seguivano tendenzialmente una delle tre diete, avrebbe corso minori rischi di sviluppare la malattia. I partecipanti che hanno seguito la dieta mediterranea correvano un rischio minore del 54%, quelli che hanno seguito la dieta MIND correvano un rischio più basso del 53%, mentre i partecipanti che seguivano la dieta DASH correvano un rischio più basso del 39% di sviluppare l’Alzheimer.
Tuttavia, il team di ricerca ha constatato che i partecipanti che presentavano una moderata adesione alla dieta mediterranea o a quella DASH, non mostravano alcuna riduzione del rischio di sviluppare la malattia, contrariamente a quanto è accaduto per chi aderiva moderatamente alla dieta MIND, che mostrava comunque una riduzione del rischio di Alzheimer del 35%.
Infine, coloro che hanno seguito la dieta MIND per un periodo più lungo, avrebbero goduto di una maggiore protezione contro l’Alzheimer.
Come avviene nel caso di molte abitudini salutari, tra cui anche l’esercizio fisico
concludono giustamente gli esperti
sarai più sano se avrai fatto la cosa giusta per un lungo periodo di tempo.
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via | MedicalNewsToday