
Un nuovo studio condotto dai membri della University of Nevada, Las Vegas e pubblicato sul Journal of Family Issues conferma che anche i neopapà possono soffrire di depressione postpartum (PPD), e che spesso proprio questi padri incontrano difficoltà nel riuscire a ottenere una diagnosi e un corretto trattamento.
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Per giungere a questa conclusione, gli autori dello studio hanno perlustrato blog, siti web, forum e chat frequentate da neo-papà, ed hanno scoperto che:
- I padri spesso non sanno che gli uomini possono soffrire di PPD e si sorprendono nello scoprire che anche altri vivono la stessa situazione.
- Molti padri si sentirono costretti ad allinearsi ai tipici stereotipi tradizionali di “tipo duro”.
- Gli uomini tendono spesso a non condividere i loro sentimenti, per paura di apparire ridicoli o deboli di fronte alle loro mogli.
- Molti neo-padri trovano difficile esprimere le loro emozioni.
- Mentre molti padri esprimono gioia ed eccitazione per l’arrivo dei loro figli, ma quelli che soffrono di PPD non accettano il fatto che il bambino abbia costante bisogno di attenzione.
- I padri con PPD si sentono spesso persi, dimenticati e trascurati dalle loro mogli, dal sistema sanitario e dalla società.
Gli esperti spiegano inoltre che, poiché incontrano una mancanza di informazioni e uno stigma sociale, spesso i papà si allontanano dal loro bambino e ciò da luogo allo sviluppo di forti difficoltà matrimoniali, a un aumento dei tassi di abuso di sostanze e all’insorgenza di episodi di violenza domestica.
Poiché il coinvolgimento paterno è un fattore significativo per uno sviluppo sano dei bambini, appare saggio rendere maggiormente disponibili le informazioni sulla PPD paterna, per combattere il suo impatto negativo sulle famiglie.
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via | ScienceDaily